TORINO - Tutte ancelle di Perugia. L’esito dei quarti di finale di Coppa Italia ribadisce ancora una volta che Perugia ha una marcia in più, forse due, e le altre stanno a guardare. Questa consapevolezza ha definito anche il livello di impegno delle sue avversarie e spiega l’imprevedibilità del campionato alle spalle degli umbri. Ieri sera la Sir ha rispettato il pronostico e superano al PalaBarton 3-0 la Top Volley Cisterna staccando il pass per la kermesse di Roma del 25 e 26 febbraio dove i ragazzi del presidente Sirci difenderanno la coccarda tricolore cucita sul petto. La sorpresa ieri è stata Milano che , per la seconda volta in due anni, ha estromesso Civitanova dalla corsa andando a batterla al Pala Eurosuole. Risultato notevole dopo le ultime prove deludenti e lo sfogo del tecnico Roberto Piazza. Ieri sera la squadra ha reagito e mostrato il suo lato migliore come conferma Piazza: «Milano ha giocato una partita vera e diversa da tutte le altre. Abbiamo mostrato carattere, nonostante un primo set dove non siamo scesi in campo, complice la grande pressione al servizio che ci ha messo la Lube. Dopo ci siamo lasciati andare e abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo». Civitanova ha pagato ancora una volta il suo essere squadra giovane che qualche volta stacca la spina. Un rischio calcolato dalla dirigenza marchigiana che ha deciso di rinnovare il gruppo e non inseguire una Perugia che appare imbattibile.
IL DUELLO
Solo Trento si conferma squadra dotata di una sua peculiare solidità. Ma questo non le è bastato per avere ragione della Sir nella finale del Mondiale per Club. A L’Itas ha giovani e talento e ne ha fatto le spese Modena che non è riuscita, pur giocando in casa, a trovare le contromisure. L’ultimo quarto era quello tra Verona e Piacenza. Da una parte una squadra giovane e potente in attacco che ha incassato il quarto posto al termine del girone di andata, dall’altra una squadra costruita con molti investimenti che stenta ad imporre la sua legge. Alla fine l’ha spuntata Piacenza più per l’esperienza dei suoi campioni che per l’organicità del gioco. Quindi tutti un passo dietro Perugia.
