Il grande sonno di Civitanova

Dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia, è arrivata la netta sconfitta, in Superlega, contro Modena ad aprire uno scenario inatteso. La squadra deve reagire subito perché martedì c'è la Champions League
Il grande sonno di Civitanova

TORINO - Civitanova si è persa. Dopo l’eliminazione ai quarti di finale di Coppa Italia, ad opera di Milano per il secondo anno consecutivo, tutti puntavano sulla reazione della Lube in campionato. Il match di ieri contro Modena sembrava cadere a proposito e dare gli stimoli giusti: sfida di alto livello e di grande tradizione con in palio il ruolo di prima inseguitrice dell’inarrivabile Perugia. Lo aveva promesso anche Ivan Zaytsev nelle dichiarazioni della vigilia: «C’è voglia di riscatto». Invece l’encefalogramma è rimasto piatto e Modena è fuggita via con una certa facilità, confezionando il 3-0 finale a suon di ace. Fanno storia i tre consecutivi di Bruno che hanno tagliato le gambe ai marchigiani nel primo set. Uno shock da cui la squadra non si è mai ripresa lasciando a Ngapeth e compagni il campo libero. Un tempo si sarebbe detto che Modena ha maramaldeggiato come ha voluto, sotto lo sguardo preoccupato del dg Giuseppe Cormio. Troppe cose non hanno funzionato ieri sera nel campo della Lube per non essere preoccupati. Soprattutto è mancato un accenno di reazione. Lo conferma anche uno dei giovani talenti della squadra, Mattia Bottolo: «Sono diverse le cose che non hanno funzionato, a iniziare dal nostro atteggiamento in campo. Ci sono stati tratti in cui abbiamo alzato il livello del gioco, ma non siamo mai stati aggressivi come volevamo e come ci chiedeva il nostro coach».

LA CRISI

Ora la crisi è aperta e la certificano le parole di Gianlorenzo Blengini: «Sconfitta netta. Quando siamo stati in difficoltà nel primo set per problemi tecnici, poi è subentrato l’aspetto mentale ed è diventato complicatissimo uscirne dal punto di vista psicologico. Se una squadra vuole crescere deve sfruttare questi match e i momenti più complessi di gare così per fare il salto di qualità. Vivere tali situazioni e lavorare per risolverle è indispensabile per alzare il livello, diventare più forti e dar vita a una grande squadra». Ci sono due concetti che sono fondamentali nelle parole del tecnico e attorno a cui ruota la crisi della Lube. Il primo è il salto di qualità mancato, il secondo è il concetto di squadra. I due aspetti s’intrecciano e definiscono la situazione attuale in cui versa la Lube. La dirigenza marchigiana ha scommesso su questo gruppo e sulla sua crescita ma questa non è avvenuta nei termini ipotizzati. Martedì è già tempo di nuovi esami. Civitanova sarà si scena a Lisbona, per il match di Champions League, con il Benfica. Per vincere servirà gioco di squadra.

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