'Primo giorno di scuola' per Lorenzetti a Perugia

Il tecnico, che ha appena vinto il tricolore con Trento, ha iniziato la sua storia in bianconero con una conferenza stampa al fianco del presidente Gino Sirci, del direttore sportivo Goran Vujevic e del direttore generale Bino Rizzuto
'Primo giorno di scuola' per Lorenzetti a Perugia© Sir Safety

PERUGIA- 'Primo giorno di scuola' per Angelo Lorenzetti sulla panchina della Sir Safety Susa Perugia. Il tecnico di Fano, annunciato la settimana scorsa e fresco vincitore dello scudetto con Trento, è stato presentato oggi ufficialmente a stampa e tifosi, Lorenzetti si è presentato in grande forma con al fianco il Presidente Gino Sirci, ial direttore sportivo Goran Vujevic e il direttore generale Bino Rizzuto.  Il nuovo tecnico dei Block Devils, nel corso dell'incontro, ha parlato della sua nuova avventura bianconera e risposto alle domande dei cronisti locali con la sua riconosciuta oratoria e competenza.

LE PAROLE DI ANGELO LORENZETTI-

 « Sono felice e grato di essere qui, dell’opportunità di grande valore che mi viene offerta a Perugia e della bellissima accoglienza che ho ricevuto. Mi piacerebbe che la mia squadra fosse una squadra all’attacco, una squadra capace di occupare in maniera importante il centro della rete nel sideout e che sappia sfruttare le caratteristiche dei propri battitori per produrre poi una fase break importante. Mi piacerebbe una squadra che, comunque sia andato il punto precedente, abbia la voglia di unirsi in un abbraccio per essere carica e pronta per il punto successivo. Ci aspetta una stagione difficile ed un campionato che oramai è diventato ultra competitivo, dove l’equilibrio la fa da padrone. Un campionato che, proprio per questi motivi, inizia da oggi. Oggi la palla non vola, volano le parole e bisogna utilizzarle nel modo giusto. C’è sicuramente la volontà di essere protagonisti, non bisogna nascondersi. Ma dare valore ai grandi avversari che abbiamo non va a sminuire il nostro di valore, serve invece a rendere l’ambiente consapevole del livello che andremo ad affrontare e della necessità di battagliare palla su palla ogni partita. Se ho qualche segreto? Le etichette è sempre difficile metterle. In questo momento grazie ai ragazzi di Trento sono l’ultimo allenatore vincitore, da domani come è giusto nello sport si torna tutti sullo 0 a 0 e si riparte. Nelle mie esperienze non so se ho dato qualcosa in più alle mie squadre, so invece che le società mi hanno sempre messo a disposizione belle, buone e a volte ottime squadre e con i giocatori bravi è più facile lavorare. Io ci metto la mia passione, la mia competenza fin dove arriva e la voglia di lavorare ed imbastire relazioni di lavoro e di squadra importanti perché è vero che sono importanti i campioni, ma le relazioni contano come e quanto un grande giocatore. Su questo aspetto voglio spendermi al massimo perché sono convinto che sia quell’elemento che, nei momenti di difficoltà che si saranno, possa farci uscire prima possibile. Di squadre brave che ne sono tante e la squadra forte non è quella che non entra mai in crisi, ma quella che ne esce prima possibile facendolo certamente con questioni di carattere tecnico, ma anche perché è un gruppo di persone coeso, che lavora, capace anche di entrare in un conflitto produttivo. Per questo dal primo giorno bisognerà costruire relazioni importanti ».

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