Ripartenza Crocetta: emozioni vere per tutti, coach e ragazzi

Non è lo stesso basket di prima, ma rispetto alla virtualità delle sedute davanti allo schermo del pc è già un gran bel passo in avanti
Ripartenza Crocetta: emozioni vere per tutti, coach e ragazzi

Da qualche parte bisognava pur ricominciare e quanto le regole igienico-sanitarie consentono oggi è già tantissimo rispetto al nulla o quasi delle scorse settimane.

Tornare a varcare in queste ore la porticina di via Torricelli e scendere le scale fino al parquet della Ballin hanno sollecitato in tutti, coach e ragazzi, sentimenti molto forti; figuriamoci poi sedersi in panchina o riavere tra le mani un pallone e tutto il resto che ne consegue.
Le grandi motivazioni con cui ciascuno ha tenuto sul pezzo gli altri – di questo vicendevole muro contro muro c’è davvero di che andare fieri a livello societario – non hanno affievolito le emozioni della ripartenza.

Nel tardo pomeriggio di ieri sono tornati ad allenarsi i 2005 dell’UNDER 15 ECCELLENZA, intanto coach Marco Grattini riavvolge il nastro di qualche ora: "Quella di mercoledì è stata una buona seduta, un bravo ai ragazzi. Quasi due anni a giocare spaziati e a rispettare le precedenze ...sono serviti".

La sessione ha anche riproposto in campo l'UNDER 16 SILVER e l'UNDER 14 REGIONALE: "La prima volta ha lasciato una sensazione strana – commenta coach Stefano Ferrero - un misto di sollievo e normalità. Pur essendo passati tre mesi, più tempo della tradizionale pausa estiva, mi sono sentito subito a casa, quasi che il precedente allenamento fosse stato il giorno prima".

Il giorno precedente è toccato anche all’UNDER 14 ELITE e poi all’UNDER 13 di coach Filippo Quagliolo: "Una gioia immensa, sia per noi allenatori che per i ragazzi. Subito li ho visti giustamente intimiditi a fronte della spiegazione delle tante regole da rispettare, però quando hanno toccato il campo il loro sguardo è cambiato in maniera evidente. È sembrato un po’ come il primo giorno di scuola, forse pure qualcosa di più. Gli abbiamo chiesto di divertirsi, ma non ce n’era bisogno, vista la gran voglia di giocare che tutti avevano dentro da settimane".

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