BEA Chieri, nasce il progetto Leopardi KnowHow

Per crescere insieme dentro e fuori dal campo
BEA Chieri, nasce il progetto Leopardi KnowHow

Fin dalla sua nascita la mission del Progetto BEA Leopardi è stata quella di accompagnare i bambini e i ragazzi che vestono la maglia arancione nel loro percorso di crescita, utilizzando il basket come strumento di formazione importante, non solo come semplice sport.
Partendo da queste premesse, oggi BEA allarga ancora di più il suo orizzonte: nasce il progetto Leopardi KnowHow, per aiutare i nostri ragazzi e non solo a crescere insieme con nuovi orizzonti dentro e fuori dal campo, sempre con la pallacanestro sullo sfondo.
L'idea è quella di partire dalla passione e della inclinazioni dei ragazzi e aiutarli a formarsi in ruoli diversi, acquisendo competenze nuove sfruttando il know how (da qui il nome) già presente in BEA.
In particolare a partire da settembre saranno tre i filoni a prendere il via:
Leopardi Editing: la redazione dei Leopardi, quindi un percorso formativo nell'area Comunicazione e Marketing di BEA con la possibilità di avere esperienze dirette e concrete in molteplici campi, dall'ufficio stampa, ai social network, alla parte di speakeraggio, alla gestione eventi e tanto altro.
Leopardi Prep: la possibilità di imparare da Preparatori Fisici di alto livello ed esperienza, per muovere i primi passi in questo settore.
Leopardi Sport Manager: un percorso di formazione per  dirigenti sportivi e in particolare per sviluppare conoscenze manageriali nel settore pallacanestro.
Il commento del GM Salvatore Morena:
"Vogliamo che questo sia solo l'inizio di un Progetto che vorremmo estendere ancora verso nuovi indirizzi. Abbiamo pensato che tutti i ragazzi che entrano in palestra con noi abbiano una passione che va coltivata: vogliamo allargare gli orizzonti ai nostri ragazzi, vivendo tramite la pallacanestro esperienze nuove modellate sulle loro inclinazioni. Abbiamo semplicemente guardato qualcosa che in BEA stava in realtà già accadendo e abbiamo deciso di formalizzarlo sfruttando la nostra organizzazione. Vogliamo creare una didattica interna per far in modo che quel ragazzo che entra in palestra con la passione per la palla a spicchi abbia la possibilità di diventare un domani un operatore dello sport o avere imparato qualcosa che molto si avvicina al mondo del lavoro. Sarà un'altra grande sfida che non vediamo l'ora di affrontare".

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