A causa degli effetti della inattività prolungata dovuti alla pandemia di "Covid-19" (che ha penalizzato le squadre sportive non professionistiche), nel caso di Le Tre Rose si sono aggiunti i problemi legati alla tipologia della squadra. Terminato, per i giocatori "richiedenti asilo", il periodo sotto la protezione delle cooperative, alcuni di loro non hanno ottenuto il permesso di soggiorno per rimanere in Italia ed hanno dovuto allontanarsi. Per coloro che sono rimasti nel nostro paese è subentrata la necessità di reperire un lavoro per poter vivere dignitosamente. Tutto questo ha comportato l'allontanamento da Casale Monferrato per essere assunti con orari e mansioni più facilmente reperibili, come addetti alle pulizie, nei ristoranti o nelle birrerie (dove si lavora di sera/notte, il sabato e la domenica). Per tutti questi motivi, ci si è ritrovati al campo con un numero risicato di giocatori per poter affrontare la stagione agonistica in tranquillità. La soluzione ottimale per non disperdere il lavoro di questi anni e per non porre fine al progetto di "Inclusione Sociale" attraverso il Rugby, è stata quella di trovare un accordo con l'Alessandria Rugby.
Il progetto, per questa stagione, continua con un'unica squadra, provando a ripartire il prossimo anno con due. Questo accordo è molto importante per i ragazzi, che ritrovano la possibilità di avere una "carriera sportiva", aiutando l'Alessandria a tornare in serie B.
Le Tre Rose è orgogliosa di avere sostenuto questo progetto e di avere aiutato tutti questi ragazzi ad ottenere il permesso di soggiorno, a reperire un lavoro, un'abitazione, il ricongiungimento familiare ed altri necessità (ad esempio il passaporto). Il progetto de Le Tre Rose continua, quindi, sia con i "Seniores", che con gli "Under". Al campo difatti, la partecipazione di familiari (figli, nipoti, cugini) e amici dei giocatori "migranti" che desiderano provare a giocare a Rugby è sempre maggiore.