Sul campo è stata la Serbia ad aggiudicarsi il torneo internazionale EuroHoop 4 All 2.0 battendo in finale l’Italia per 99-82, ma il successo è stato di tutte le undici squadre arrivate da altrettante nazioni europee per mostrare tutta la bellezza del baskin. Per quattro giorni Tortona, grazie all’organizzazione del Derthona Basket e dell’Associazione Baskin, è stata la patria dello “sport più inclusivo del mondo”, che permette a persone normodotate e a disabili di giocare insieme con lo stesso livello di competitività a questa forma particolare di basket, regalando agli atleti e al numeroso pubblico presente giornate di sport nella sua essenza più pura.
IL TORNEO
Nei due gironi di qualificazione della categoria “Veterans” che vedevano impegnate al PalaCamagna sei formazioni per la conquista della Final Four, Serbia e Italia si sono guadagnate il pass per il titolo chiudendo al primo posto i rispettivi gruppi. Per i serbi doppia vittoria su Francia (100-73) e Germania (72-26), per gli italiani successi su Grecia (90-64) e sulla mista Belgio-Lussemburgo (78-59), con Francia e Belux a conquistare la finale per il terzo posto - vinta poi dai belgi-lussemburghesi per 77-48 - grazie al secondo posto ottenuto con le rispettive vittorie su Germania (63-42) e Grecia (69-67).
Per la giornata conclusiva la festa-evento si è spostata sul campo della facility della Cittadella dello Sport “Marcellino e Pietro Gavio”, dove al mattino si sono disputate anche le finali della categoria “New Bies” con la partecipazione di squadre miste formate da giocatori bulgari, croati, sloveni, maltesi e spagnoli, per designare la formazione che è andata a sfidare in una gara-esibizione il Piace Baskin dell’ex nazionale italiano di pallacanestro Matteo Soragna, grande testimonial del baskin e del torneo tortonese. Che ha visto coinvolta tutta la città piemontese, con eventi collaterali tra convegni e concerti che hanno visto sempre al centro il tema dell’inclusione.
In chiusura di torneo il salotto-talk allestito al centro del campo della Cittadella dello Sport subito dopo la finale Serbia-Italia, con protagonisti il sindaco di Tortona Federico Chiodi, il presidente dell’Associazione Baskin e inventore del baskin Antonio Bodini, il Project Coordinator di EuroHoop e una delle anime dell’organizzazione Marco Cardinaletti, l’amministratore delegato del Derthona Basket Ferencz Bartocci, Luca Massaccesi e Anna Pettene dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile, il già ricordato Matteo Soragna e altri due ospiti d’eccezione come il general manager della nazionale greca di basket e grande ex giocatore Nikos Zisis e, a sorpresa, Elio di Elio e le Storie Tese.
DICHIARAZIONI
Federico Chiodi: «Siamo veramente onorati di aver potuto ospitare a Tortona questa manifestazione internazionale, uno sforzo splendido del Derthona Basket ma anche di tutta la comunità tortonese. Abbiamo apprezzato uno sport che va al di là dell’inclusione e dell’integrazione, facendoci capire quali sono i valori fondanti dello sport in generale, non soltanto la sfida contro l’avversario ma anche quella contro noi stessi. Superare i nostri limiti fisici, mentali, culturali, è il regalo più bello che lo sport ci può regalare».
Ferencz Bartocci: «Complimenti alla Serbia per la vittoria del torneo e all’Italia per il raggiungimento della finale. Ma i complimenti vanno a tutti gli atleti che hanno partecipato, sono state giornate intense per la nostra città, per i nostri impianti, e viverli con i colori delle squadre provenienti da così tanti Paesi diversi, con il loro entusiasmo, ci ha riempito di gioia».
Elio: «Il baskin è uno sport che è stato pensato davvero bene, dà a tutti la possibilità di essere protagonisti, che sarebbe poi qualcosa che andrebbe applicato anche alla vita di tutti noi. Poi sono entusiasta che questo sport sia stato inventato in Italia e diffusosi poi all’estero, non accade molto spesso per noi italiani diffondere qualcosa di positivo all’esterno… Per tutto questo, un grande plauso al suo inventore Bodini».
Matteo Soragna: «Io dico spesso che il baskin è talmente bello che mi fa sentire egoista, perché giocare a baskin mi fa stare bene. Il fatto che io lo pratichi per avere un ritorno semplicemente perché sono felice di stare a contatto con gli altri è una sorta di egoismo positivo, un egoismo di condivisione».
Nikos Zisis: «Ho visto per la prima volta una partita di baskin ed è stata un’esperienza meravigliosa e ringrazio il mio grande amico Teo Soragna per avermi invitato. Ho visto persone disabili giocare senza disabilità, con una voglia ammirevole di partecipare e di provare a vincere le partite. Il baskin non è così diffuso in Grecia, ma ora proverò a fare del mio meglio affinché lo diventi. Sono questi atleti i veri eroi, il vero esempio».
Antonio Bodini: «Spesso si scopre che stando insieme a persone che hanno avuto una storia più difficile, si sta bene. Ciò bisogna renderlo possibile nel lavoro e in tutti gli altri settori della vita. Io ho provato a farlo nello sport con il baskin».