Sermig e Fenera Chieri '76 con il campione olimpico Amauri Ribeiro

L'Oro di Barcellona 1992 sarà il direttore tecnico del sitting collinare e delle giovanili della realtà torinese
Sermig e Fenera Chieri '76 con il campione olimpico Amauri Ribeiro

Una nuova stella è pronta a illuminare il Sermig e, in particolare, il suo settore dedicato alla pallavolo femminile: grazie alla collaborazione con la Reale Mutua Sermig Chieri ’76, infatti, da questa settimana il campione olimpico di Barcellona 1992 Amauri Ribeiro – fino a dicembre allenatore della Nazionale di sitting femminile che ha condotto al quinto posto a Parigi 2024 – sarà il nuovo direttore tecnico del sitting Chieri ’76 e del volley giovanile del Sermig. Che, in sostanza, significa averlo presente lì, sul campo, durante gli allenamenti delle quattro squadre di questa realtà che mescola sport e sociale, agonismo e divertimento sin dalla sua nascita, tre anni fa.

Una novità presentata ieri (3 febbraio) di fronte agli occhi brillanti delle ragazze dell’Under 16, dell’Under 13 e dei due gruppi di mini volley, attualmente iscritte ai campionati UISP e con l’obiettivo, ma solo quando sarà il momento, di disputare anche i campionati FIPAV.

«La presenza di Amauri Ribeiro rappresenta per noi una grande opportunità e diventa un ulteriore simbolo di questa collaborazione con Chieri, al nostro fianco sin da quando abbiamo deciso di creare questo nuovo “spazio” per le ragazzespiegano i responsabili del Sermig –: il campione brasiliano sarà per noi un riferimento trasversale su tutte e quattro le squadre, con un’attenzione particolare alle due Under, 13 e 16».

Supervisionerà gli allenamenti e sarà da supporto ai tecnici Sermig – tra i quali è già presente un coach “condiviso” con Chieri – al fianco dei quali, nel pieno rispetto dello spirito con cui è stata realizzata questa iniziativa, c’è sempre anche un educatore: «Questo progetto è nato con un obiettivo preciso, l’inclusione: permettere alle ragazze di questo quartiere, escluse dalla pratica sportiva sia per ragioni di costi, ma anche per ragioni culturali, di praticare uno sport di squadra gratuitamente e in un ambiente favorevole anche per la crescita personale. Proprio per questo è per noi imprescindibile la presenza dell’educatore: una figura su cui investiamo molto perché queste ragazze, circa una sessantina in totale, vivono una fase molto delicata della loro crescita e per questo è fondamentale per noi poter essere al loro fianco anche in questo senso e non solo dal punto di vista agonistico». Poi certo, quando si fa sport anche i risultati contano: «Quando abbiamo cominciato arrivava una sconfitta dietro l’altra… tanto che il primo set vinto l’abbiamo festeggiato come se ci fossimo qualificati alle Olimpiadi!». Amauri conosce bene questa parola, ma altrettanto l’importanza del suo ruolo in una realtà come il Sermig. Che saprà come far ulteriormente brillare.

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