Hamlin in terapia intensiva, i medici spiegano cosa è successo

Il cuore del giocatore di football si è fermato dopo un placcaggio: le ipotesi degli esperti
Hamlin in terapia intensiva, i medici spiegano cosa è successo© EPA

WASHINGTON - Un colpo all'altezza del cuore, proprio nella frazione di secondo in cui il suo battito è più vulnerabile: "una serie di concause" hanno determinato l'arresto cardiaco subito da Damar Hamlin, giocatore dei Buffalo, concordano diversi esperti medici. Secondo Sumeet Chugh, direttore dell'Heart Rhythm Center presso lo Smidt Heart Institute al Cedars-Sinai in California, questo scenario è una delle tante possibili spiegazioni per l'incidente subito lunedì dal giocatore di 24 anni, durante una partita della NFL tra Bills e Bengals. Hamlin è crollato dopo aver subito un placcaggio. Rianimato dopo un massaggio cardiaco sul campo al Paul Brown Stadium di Cincinnati, è stato poi portato in ambulanza al Medical Center dell'Università di Cincinnati, dove è tuttora ricoverato in condizioni critiche nel reparto di terapia intensiva. Nelle ultime ore ha però mostrato segni di miglioramento. Premesso che in assenza di ulteriori informazioni da parte dei medici ogni spiegazione "è pura congettura", il dottor Chugh ipotizza - sulla base delle "ovvie circostanze in cui è avvenuto il placcaggio" - che l'arresto cardiaco di Hamlin sia il risultato di una "commotio cordis" (shock al cuore).

Hamlin, le parole dei medici

"Questo è un caso abbastanza raro in cui un oggetto contundente deve colpire il petto appena sopra il cuore, entro una minuscola finestra di 30 millisecondi", spiegato. Questo getta il cuore nel "caos elettrico" e invece di battere normalmente da 60 a 80 volte al minuto, si ferma. Ciò porta alla fibrillazione ventricolare e, il più delle volte, alla morte improvvisa. Eugene Chung, professore di cardiologia all'Università del Michigan, concorda con lo scenario della "commotio cordis", anche se "non abbiamo informazioni sufficienti per dire in modo definitivo che questa sia la causa". Secondo Chugh, questo tipo di incidente è più spesso causato da un disco da hockey sul ghiaccio o da una palla da baseball, ma può anche essere causato da un pugno o da una gomitata: "E' un caso raro, direi che se ne registrano da 20 a 25 l'anno negli Stati Uniti". Il precedente più noto è quello di un giocatore della National Hockey League, il difensore Chris Pronger, dei St Louis Blues, che subì un arresto cardiaco dopo essere stato colpito con un pugno al petto durante una partita dei play-off nel 1998. Pronger si riprese e continuò giocare nella NHL fino al 2012.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...