Bebe Vio: "Con lo sport tutto è possibile”

La campionessa paralimpica protagonista insieme ad Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, dell’incontro “Oltre le barriere. Sport e inclusione” che si è svolto al Circolo degli Esteri di Roma
Bebe Vio: "Con lo sport tutto è possibile”

Lo sport come strumento di inclusione, crescita e libertà. È questo il filo conduttore dell’incontro “Oltre le barriere. Sport e inclusione” che si è svolto ieri al Circolo degli Esteri di Roma, promosso da Formiche in collaborazione con art4sport e SuperJob, piattaforma gratuita di e-recruitment nata nel 2020 per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Protagonisti dell’evento la campionessa paralimpica Bebe Vio Grandis e Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, in un dialogo aperto, moderato da Flavia Giacobbe, direttore di Formiche, su come ‘accogliere’ la disabilità, senza averne paura e su come rendere l’attività sportiva sempre più accessibile per farla diventare un reale motore di empowerment e partecipazione.

«Lo sport mi ha insegnato che tutto è possibile, nonostante le mie paure, le mie paranoie. Far vedere la disabilitá come una cosa normale, questa è la vera vittoria. Tanti disabili arrivano nello sport con tanta paura addosso, poi però se quella paura si vince allora tutto diventa normale. Il problema delle infrastrutture per disabili nello sport esiste. Se una famiglia non ha i soldi per, faccio un esempio, una carrozzina da scherma, allora quello sport un disabile non puó praticarlo. Per questo la Bebe Vio Academy vuole far si che molti bambini che hanno disabilitá possano allenarsi». Così Bebe Vio ha strappato l’applauso del pubblico presente. Questa l’analisi di Onorato: «Dobbiamo capire che tipo di Paese vogliamo. Con il Pnrr stiamo vedendo un po’ di luce. Il punto è che lo sport è diventato un lusso vero: 30 anni fa si giocava nel cortile, oggi le famiglie lavorano e non si possono lasciare i bambini nel cortile. Ecco allora che bisogna permettere ai ragazzi di allenarsi in impianti accessibili. Bebe è un esempio positivo, un inno alla resilienza. Quello di Bebe è un esempio positivo, che dá speranza. Oggi piú che mai abbiamo la consapevolezza che lo sport è un antidepressivo eccellente. Ma va reso accessibile a tutti, perché spesso fare un’attivitá costa troppo».

Ottavia Landi, presidente di Superjob, spiega in questo modo come essere concreti: «L’inclusione è fatta di esperienze condivise, non di slogan. Questo incontro è una testimonianza forte di come ogni limite possa trasformarsi in una nuova possibilità. Nel lavoro, nello sport e nella vita quotidiana delle famiglie che convivono con una disabilità, SuperJob vuole offrire strumenti di autonomia e consapevolezza, aiutando le persone a valorizzare le proprie capacità e a sentirsi parte di una comunità. Una società che investe sullo sport investe nel futuro».

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