TORINO - Tre mesi dopo averle chiesto, in ginocchio e in diretta tv, di sposarla, Martina Navratilova ha coronato il suo sogno: si è unita in matrimonio a New York con Julia Lemigova, sua compagna da sei anni. "Ho 58 anni ed è la prima volta che mi sposo. Era ora, no?", ha detto la ex numero 1 del tennis mondiale alla Bbc, pochi minuti dopo la cerimonia, svoltasi in forma privata nell'hotel Peninsula, alla presenza di pochi familiari e amici stretti. Il 6 settembre scorso, durante una pausa degli Us Open, la tennista in assoluto più titolata - 167 tornei vinti, di cui 18 Slam - si inginocchiò, in pubblico e davanti alle telecamere, chiedendo la mano di Julia, che le rispose sì. "Ero sopraffatta dall'emozione e assolutamente sorpresa, ma non mi sarei aspettata a di meno da Martina", confessò la 42enne Lemigova, donna d'affari russa, ex top model e miss Unione Sovietica nel 1990. "Crescendo come omosessuale, non ci pensi. Ma una decina di anni fa mi dissi: 'Credo che tra dieci anni le nozze gay saranno legalì. Ed eccoci qua, dieci anni dopo", ha aggiunto la Navratilova, auspicando che l'esempio suo e di Julia possa incoraggiare altre coppie a fare lo stesso passo e lamentando come pochi atleti, specie tra i tennisti, abbiano rivelato la propria omosessualità. "Sono sorpresa che non siano stati di più a fare 'coming out'. In particolare nessun giocatore maschio. Sono ancora in incognito, non so chi siano", ha aggiunto la ex fuoriclasse, cecoslovacca di nascita e naturalizzata statunitense, che nella prossima stagione allenerà la polacca Agnieszka Radwanska, numero 6 del ranking.
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