© EPASe non fosse stato per il rinvio causato dalla pandemia di coronavirus, il Roland Garros ora sarebbe già nella seconda settimana con Rafael Nadal che avrebbe potuto essere ancora in lizza per il 20esimo titolo del Grande Slam. Invece, il campione spagnolo è a casa in Spagna, si allena leggermente e si chiede, insieme a tutti gli appassionati di tennis, se si giocherà il prossimo torneo del Grande Slam, gli Us Open. "Se me lo chiedi oggi, direi di no", ha detto Nadal scuotendo la testa durante una videoconferenza con l' Associated Press e altri media internazionali. "Tra un paio di mesi? Non lo so. Speriamo di sì", ha aggiunto. "Ma probabilmente dovremo aspettare fino a quando non avremo informazioni più chiare su come il virus si evolve e su come la situazione sarà a New York tra un paio di mesi. Perché, naturalmente, New York è stato uno dei luoghi maggiormente colpiti dal virus. Quindi vediamo", ha spiegato Nadal. L'attuale numero 1 del Mondo pensa che ci siano due requisiti chiave per tornare in campo: garanzie di essere protetti dal coronavirus e di far volare tutti a livello internazionale. "Non possiamo tornare fino a quando la situazione non sarà completamente sicura in termini di salute e abbastanza giusta in termini che tutti i giocatori di ogni singolo paese possano viaggiare in condizioni sicure. Credo davvero che dobbiamo essere pazienti, essere responsabili e dobbiamo stare calmi e fare le cose nel modo giusto". "Io sto andando avanti molto lentamente, passo dopo passo, non giocando tutti i giorni e non allenandomi molto", ha ammesso. Infine Nadal non si è sbilanciato sulla possibilità che il Roland Garros possa giocarsi in autunno, come vorrebbero gli organizzatori. "Mi manca giocare a tennis. Mi manca giocare il torneo che amo di più. Ma allo stesso tempo, la mia mente non ci sta pensando. La mia mente è focalizzata sul tentativo di recuperare la vita normale. La prima cosa che dobbiamo fare è recuperare il normale".