Binaghi: "Italia potenza mondiale"

Il presidente della Federazione spiega: "Il periodo che stiamo vivendo è eccezionale per tre ragioni: gli eccellenti risultati dei nostri atleti, la capacità organizzativa della FIT, l’esplosione della pratica, anche nel padel"
Binaghi: "Italia potenza mondiale"© ANSA

Nell’età dell’oro del tennis italiano il Re Mida si chiama Angelo Binaghi, 60 anni, cagliaritano, ingegnere, ex n.16 della classifica nazionale, presidente della Federazione dal 2001. Egli cavalca il boom con la disinvoltura di chi è consapevole esserne stato l’artefice primo e l’orgoglio di vivere una stagione senza precedenti nella storia della sua disciplina e dello sport italiano. Binaghi è uno dei migliori dirigenti sportivi anche perché ama parlare chiaro e lavora quotidianamente per spostare i propri limiti sempre più in là. "Il periodo che stiamo vivendo è eccezionale per tre ordini di ragioni: gli eccellenti risultati dei  nostri atleti; la capacità organizzativa della Federazione; l’esplosione della pratica del tennis e del padel nei nostri circoli, più forti anche della pandemia, essendo stati definiti sport sicuri sin dall’inizio dell’emergenza Covid".

Sinner e Musetti

L’analisi del signore degli Internazionali di Roma con vista sulle Atp Finals di Torino è approfondita. "Innanzitutto, i tennisti: quei primi dieci azzurri nelle prime cento posizioni in classifica che abbiamo registrato all’inizio della stagione agonistica sono il nostro miglior biglietto da visita nel mondo. E questa crescita simultanea e massiccia non scaturisce da una favorevole congiuntura astrale né da un evento miracoloso, ma dal lavoro che la Federazione ha iniziato quindici anni fa nella fascia preagonistica degli 11-12 anni: oggi ne raccogliamo i frutti. Vantiamo i due diciannovenni più forti del mondo, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti che è anche il più giovane presente nella top 100, essendo nato un anno, cinque mesi e 13 giorni prima dell’altoatesino. L’uno e l’altro sono due talenti brillanti e trasmettono valori positivi, in campo e fuori: allenamento, lavoro, sacrificio, applicazione, sobrietà. Mi sono piaciute molto le parole pronunciate da Sinner dopo la sconfitta di Barcellona con Tsitsipas: 'Sicuramente le sconfitte in partite importanti fanno male, ma il tennis è questo. La mia testa è già al prossimo torneo. Domani sarò già in campo ad allenarmi'. Così cresce un campione".

I grandi eventi

Binaghi sposta l’attenzione sullo sviluppo esponenziale dei grandi eventi sotto l’egida Fit. Il calendario è pirotecnico: "Gli Internazionali di Roma dopo il torneo di Cagliari in aprile e, prossimamente, l’appuntamento Atp 250 di Parma, dal 22 al 29 maggio; il Wta (Palermo Ladies Open) di Palermo dal 17 al 25 luglio; le Next Gen Atp Finals a Milano dal 9 al 13 novembre; le Atp Finals a Torino dal 14 al 21 novembre; due gironi e un quarto di finale di Coppa Davis sempre a Torino, dal 25 novembre al 5 dicembre. Senza dimenticare le tappe italiane del World Padel Tour. Le confesso che lo sforzo organizzativo è enorme quanto il nostro orgoglio. Negli ultimi dieci anni, il nostro Paese è stato all’avanguardia internazionale in questa attività, tanto che oggi l’ottanta per cento del bilancio federale è legato alle grandi manifestazioni. Ed è un bilancio che oscilla attorno ai 120 milioni di euro, il secondo in assoluto, alle spalle della Federcalcio. Quando abbiamo iniziato questo percorso, il nostro consuntivo annuale si aggirava attorno ai 10 milioni di euro".

Il padel e il lavoro che dà

Gli atleti, gli eventi, i numeri, il boom. Del tennis, ma anche del padel. Annota Binaghi: "In questo ambito sta succedendo qualcosa di veramente straordinario. Letteralmente, i nostri circoli non sanno più dove mettere tutti i praticanti che bussano alla loro porta e il cui numero si è triplicato in un tempo molto breve. Le fila dei tesserati padel hanno toccato quota 100 mila, il che significa risultare fra le prime dieci discipline con il maggior numero di affiliati. Tutto questo comporta un risvolto corroborante sotto l’aspetto occupazionale: per fronteggiare una crescita così impetuosa le nostre strutture daranno lavoro a molte persone". Il richiamo al lavoro consente al presidente di fare una digressione sulle preziose ricadute economiche delle Atp Finals a Torino e nel Piemonte che godrà di una visibilità mediatica planetaria. "Sa quante erano le città in lizza per aggiudicarsi questa competizione? Quaranta, quaranta capitali mondiali. E Torino ha vinto la corsa che le consentirà di ospitare le Finals per cinque anni consecutivi. Stiamo parlando di un evento teletrasmesso in 175 nazioni con un’audience potenziale di 100 milioni di telespettatori. Un formidabile volano per la promozione di Torino, del Piemonte, dell’Italia: semplicemente fantastico. L’emergenza Covid non è certo finita, ma ora stiamo ripartendo; il pubblico tornerà sia pure parzialmente al Foro Italico dagli ottavi di finale e mi auguro che in novembre, a Torino, il Pala Alpitour risulti esaurito tutte le sere. Sarebbe bellissimo. Questi Internazionali con vista sulle Atp Finals sono un segno di speranza, di fiducia nel futuro. Lo sport insegna: nulla è impossibile".

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