Atp Finals a Torino: Berrettini s’infortuna e lascia, Sinner è pronto

Zverev vince il primo set al tie-break, nel secondo l’incidente e il ritiro per l’azzurro: "La peggiore sensazione provata. Spero non sia grave, vorrei tornare qui". L’altoatesino, che ieri si è allenato con Novak Djokovic, può rientrare anche tra i primi 10, se riuscirà a battere Medvedev o Hurkacz
Atp Finals a Torino: Berrettini s’infortuna e lascia, Sinner è pronto

TORINO - Il dramma si consuma alle 22.40 di una serata che nei sogni di tutti sarebbe stata magica. Si capisce subito che è finita, e la tristezza avvolge e travolge tutti nel Pala Alpitour e nelle case connesse, quando si vedono gli occhi lucidi e fissi nel vuoto di Matteo sdraiato, il fisioterapista che prova inutilmente a rimetterlo in piedi. Probabilmente Berrettini aveva già avvertito qualche dolore in precedenza nel match combattuto con Sascha Zverev. Ma il segnale è quel braccio che si alza dopo un dritto d’attacco. Al punto successivo, un altro diritto e Matteo si volge verso il suo angolo, lascia cadere la racchetta a terra mentre il morale sprofonda. Dice “non ce la faccio”, si piega, raccoglie la mani sul volto e può permettersi di piangere. Eccome. Tutta questa fatica, questo lavoro, la consapevolezza conquistata a Wimbledon di far parte dei grandi. Un gruppo ristretto. Matteo Berrettini si tocca sotto il costato sinistro e se l’entità dell’infortunio non è nota, spetterà agli esami stabilirlo, ebbene il punto è il medesimo dell’infortunio in Australia in febbraio. Allora una lesione agli addominali di oltre un centimetro gli aveva impedito di affrontare Tsitsipas negli ottavi e poi di giocare fino a Monte Carlo: due mesi per recuperare, considerato il rientro in doppio avvenuto a Cagliari poco prima che nel Principato.

Sinner è pronto, può rientrare anche tra i primi 10: ecco come

Insomma, ci vorrà pazienza nel clan Berrettini e bisognerà cambiare probabilmente la preparazione. Fosse confermata l’entità perlomeno apparente dell’infortunio, cambierebbero anche i piani dell’Italia in vista della prossima Coppa Davis. Nonostante le tante alternative in azzurro, la qualità del n. 7 del mondo non è comparabile.

Il blu che sembrava il colore della gioia, torna a definire la tristezza. E il ricordo corre veloce a ritroso, al dicembre 1998. Finale di Coppa Davis in casa al Forum di Milano. Andrea Gaudenzi che sul 5-5 del quinto set contro Magnus Norman avverte il suono di una corda che si spezza, la spalla già operata lo abbandona. E con essa si infrangono le speranze azzurre di risollevare l’Insalatiera dopo 22 anni.

In questo caso è diverso, per l’Italia: a subentrare è Jannik Sinner. L’altoatesino che ieri si è allenato con Novak Djokovic può rientrare anche tra i primi 10, se riuscirà a battere Medvedev o Hurkacz. Potrebbe addirittura qualificarsi per le semifinali se vincesse entrambe le partite a sua disposizione, contro Hurkacz e poi Medvedev e se Zverev battesse almeno Medvedev. Ovvio, non c’è ancora la notizia del ritiro dal torneo del martello romano, ma sembrerebbe davvero incredibile un suo ritorno in campo martedì contro il polacco.

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