Atp Finals a Torino, Berrettini non si arrende. Sinner è pronto a sostituirlo

Matteo è abituato a stupire, oggi deciderà se provarci. Il match programmato al pomeriggio spostato alla sera. Volandri, uno spiraglio di ottimismo: "Si è svegliato meglio rispetto all’infortunio di Melbourne"
Atp Finals a Torino, Berrettini non si arrende. Sinner è pronto a sostituirlo© ANSA

TORINO - Una giornata passata tra esami e consulti medici e pensieri che girano per la testa e per l’animo da combattente. Logica e cuore in contrasto, poca se non zero voglia di ascoltare i consigli, o altre voci che non provengano da se stesso e dal suo gruppo. Matteo Berrettini asciuga le lacrime, come spesso gli è capitato in carriera e prova a crederci. Perché da quando sono state assegnate le Nitto Atp Finals a Torino è concentrato su questo obiettivo e la calorosa accoglienza e poi il sostegno del pubblico lo hanno travolto d’emozione. S’era visto già dai primi punti. Matteo non vuole arrendersi, magari, quasi certamente la notte gli porterà consiglio. Stesso problema ai muscoli addominali che lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco da febbraio per due mesi ma meno grave, meno doloroso. E dunque perché non aspettare ancora? Lo confida anche il capitano di Coppa Davis e dunque diretto interessato Filippo Volandri: «Berrettini si è svegliato meglio rispetto all’infortunio di Melbourne. Perché si è fermato subito stavolta». Mentre in Australia aveva concluso il match con Khachanov. E solo il giorno dopo aveva rinunciato a giocare con Stefanos Tsitsipas. Intanto ottiene che la sua partita sia trasferita alla sessione serale da quella pomeridiana, in cui giocano com’è usanza i due tennisti sconfitti nella prima giornata del girone. Sono sette ore in più.

Dopo la gara Matteo l’aveva lasciato presagire con qualche “vedremo” sospeso tra pensieri e parole: «Ho sentito un dolore difficile da affrontare per me, visto che è nella stessa zona di quello sofferto a Melbourne e nello stesso modo. Avevo paura di peggiore la situazione». Così al mattino la corsa alla clinica Fornaca per l’ecografia, accompagnato dall’allenatore e mentore Vincenzo Santopadre. Poi la risonanza magnetica. Nel frattempo c’è chi annuncia già il ritiro e poi cancella frettolosamente. È il mondo dei social network e dell’informazione incontrollata, a chi arriva prima. Ma l’Atp Tour non emette alcun comunicato, dimostrazione che Berrettini e il suo staff non hanno annunciato nulla. Si resta in questo limbo, in questa liquida incertezza fino a metà pomeriggio quando gli organizzatori pubblicano l’ordine di gioco e il duello per entrare in semifinale tra Medvedev e Zverev appare alle 14 e non alle 21. I due modi diversi di essere russi - la nazionalità tedesca di Sascha è un semplice dettaglio al cospetto delle vere differenze - portati nel sotto-clou di giornata per dare un’altra opportunità a Matteo. Scelta logica anche in ragione del fatto che comunque l’eventuale sostituto Jannik Sinner sarebbe gradito al pubblico. Soprattutto a quello italiano, ma non solo.

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