Atp Finals Torino, è Sinner mania: così ha conquistato tutti

È bastata una partita per lanciare in orbita il nuovo Jannik, che è apparso diverso e ha conquistato il pubblico. Il suo destino è nella cultura del lavoro
Atp Finals Torino, è Sinner mania: così ha conquistato tutti© ANSA

Con una sola partita in cui non era atteso Jannik Sinner ha conquistato il pubblico torinese, mostrato il suo spettro di emozioni finora trattenuto quasi sempre dentro sé e comunque mai mostrato in simile misura. Ha cancellato le nuvole delle critiche per la sua rinuncia all’Olimpiade di Tokyo - assai comprensibile in una stagione di crescita, a neppure vent’anni (dunque con ancora tre edizioni piene davanti) - ma soprattutto in un momento in cui non vinceva più. Nel corso dell’estate Jannik ha maturato esperienze, macinato chilometri, corretto un po’ il servizio, ha rcertamente riflettuto sulle critiche ricevute. E si è mostrato tutto nuovo a Torino. Ha colto definitivamente l’importanza del pubblico. Ha imparato a portarlo dalla propria parte, anche involontariamente. C’era dentro tutto questo nel 6-2 6-2 all’amico Hubert Hurkacz uscito zoppicante dalla sfida (ma i polacchi garantiscono che oggi giocherà). Jannik è entrato dalla porta principale tra i grandi. Nella considerazione generale anche dei top era ben piazzato, ma il pugno continuamente stretto e sollevato, quell’energia continua, non erano comuni al suo comportamento in campo. Potrebbe anche entrare in semifinale, ma conoscerà già prima di entrare in campo il suo destino. Perché il regolamento a parità di vittorie privilegia chi ha giocato tutte le partite. Alle 14 scendono in campo Zverev e Hurkacz. E il polacco tuttora a zero deve battere il tedesco per concedere al nostro di provarci.

Sinner si allena

Nel frattempo, Sinner si allena, venuto a Torino per preparare la prossima stagione, cominciando con i carichi di lavoro importanti e poi passare alle partite di Coppa Davis la prossima settimana, è stato catapultato nella battaglia dall’infortunio e poi dalle belle parole di Berrettini. Così, lo ha ringraziato pubblicamente, cioè attraverso social network anche ieri: «Matteo, mi dispiace per questa situazione e per quello che stai passando, di sicuro non è un momento facile e non vorrei che un amico come te stesse vivendo tutto ciò. Ieri sera per me è stato incredibile. È difficile descrivere quello che ho provato entrando in campo: Il buio, il boato del pubblico, gli applausi… l’affetto e il supporto che ho sentito per tutto il match resterà nel mio cuore per sempre». Stasera Sinner potrà comunque godersi il pubblico di Torino e magari giocarsi una possibilità. Intanto ha vinto da ripescato e non capita spesso. Ha vinto. Sarebbe l’ennesima impresa di un ragazzo predestinato - secondo il suo coach e mentore Riccardo Piatti - per il lavoro. Ma destinato al successo mondiale, se continuerà così. Perché martedì ha dimostrato che il talento va ben oltre il proiettile di rovescio bimane e la leggerezza negli spostamenti e ancora la capacità di giocare in accelerazione pescando angoli remoti. Intanto era dal 2005, dall’argentino Fernando Gonzalez che non si vedeva una partita vinta da un subentrato. Eppoi Jannik ha così chiuso al numero 10 il 2021: «Era uno dei miei obiettivi e stavolta sono stato fortunato. Ma spero proprio che il prossimo anno sia ancora migliore per me». Jannik è il sesto più giovane di età fra i campoini in attività, a raggiungere la top ten. Meglio di lui Rafa Nadal (18 anni e 10 mesi), Novak Djokovic (19 anni e 9 mesi), Andy Murray (19 anni e 11 mesi), Juan Martin Del Potro (20 e 13 giorni) e Sascha Zverev (a 20 anni e mese). Insomma, solo dei numeri 1 hanno fatto meglio. E tutto il circuito annuncia e pregusta il duello con Carlos Alcaraz.

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