Caso Peng Shuai, presidente WTA: "I video non bastano: rapporto con Cina a un bivio"

Per il numero 1 e CEO Steve Simon quanto visto non sono prove sufficienti della sua sicurezza e della sua libertà
Caso Peng Shuai, presidente WTA: "I video non bastano: rapporto con Cina a un bivio"© EPA

Stando ai video pubblicati ieri dai media cinesi, la tennista cinese Peng Shuai sarebbe in libertà, dopo che per molti giorni in tanti si stavano chiedendo che fine avesse fatto la tennista dopo aver pubblicato un post su Twitter dove denunciava di esser stata molestata dall'ex vicepremier del partito comunista Zhang Gaoli. I video in questione ritraggono Peng Shuai in un ristorante di Pechino, ma per il presidente Wta Steve Simon non sono una prova sufficente della sua libertà.

Simon: "Rimango preoccupato per la sua sicurezza"

 "Sono felice di vedere i video rilasciati dai media statali cinesi che sembrano mostrare Peng Shuai in un ristorante a Pechino. Sebbene sia positivo vederla, non è chiaro se sia libera e in grado di prendere decisioni e intraprendere azioni da sola, senza coercizione o interferenze esterne. Questo video da solo è insufficiente. Come ho affermato dall'inizio, rimango preoccupato per la salute e la sicurezza di Peng Shuai e per il fatto che l'accusa di violenza sessuale sia stata censurata e nascosta sotto il tappeto. Sono stato chiaro su ciò che deve accadere e il nostro rapporto con la Cina è a un bivio". Così Steve Simon, presidente e CEO di WTA sul recente video pubblicato dai media statali cinesi su Peng Shuai, la tennista cinese che dopo aver denunciato il numero due del partito comunista di averla aggredita sessualmente era letteralmente scomparsa.

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