Berrettini e Wimbledon, la scelta di un Campione

Per non mettere a repentaglio la salute degli altri giocatori e di tutte le persone coinvolte nel torneo, Matteo a Londra ha deciso di sottoporsi a un test anti-Covid non obbligatorio: risultato positivo, ha annunciato il suo ritiro "con il cuore spezzato". Ancora una volta ha dimostrato di essere un autentico uomo di sport. E gli inglesi, intanto, annunciano la revisione del protocollo Covid, annacquato dopo il drastico calo dei contagi rispetto al 2021
Berrettini e Wimbledon, la scelta di un Campione© /Ag. Aldo Liverani Sas

Quanto sia costato a Matteo Berrettini ritirarsi da Wimbledon, lo si capisce dal tono delle parole che ha usato su Instagram per annunciare la decisione: "Con il cuore spezzato, devo annunciare di dovermi ritirare da Wimbledon per essere risultato positivo al test del Covid. Avevo sintomi influenzali e nei giorni scorsi avevo deciso di rimanere isolato. Nonostante non sia niente di grave, ho deciso che la cosa più importante fosse fare un nuovo test stamane per proteggere la salute e la sicurezza dei giocatori e di tutte le persone coinvolte nel torneo. Non ho parole per descrivere il mio profondo dispiacere. Il sogno per quest'anno è svanito, ma vi prometto che tornerò più forte di prima. Grazie per il supporto". E' sufficiente dare un'occhiata ad alcuni dei commenti subito postati a valanga sotto il suo profilo per rendersi conto di quanta stima e di quanta simpatia goda il tennista che, nel gennaio scorso, ha raggiunto la posizione n.6 del ranking Atp e oggi, dopo 116 settimane consecutive di permanenza nella Top 10, occupa la n.15 (aggiornamento delle 15.41), nonostante le vittorie di Stoccarda e nel Queen's.

JELLA NERA. Si dice che la fortuna sia cieca, ma la jella ci veda benissimo. E, davvero, questo 2022 ha messo a dura prova la resilienza del grande tennista azzurro, dopo la fantastica partenza di gennaio. Testa di serie numero 7 agli Australian Open, mai assegnata prima d'allora a un tennista italiano nell'era Open, Berrettini ha battuto in sequenza Brandon, Nakashina, Kozlov, Alcaraz, Busta e Monfils prima di essere sconfitto in semifinale da Nadal che poi ha vinto il torneo. A Rio, Matteo è stato sconfitto nei quarti da Alcaraz; ad Acapulco, è stato costretto a ritirarsi nel primo turno, a causa di un nuovo infortunio ai muscoli addominali; a Indian Wells, ha perso contro Kecmanovic e a Miami, prima del debutto nel Master 1000, l'edema alla mano destra l'ha obbligato all'operazione che gli ha fatto saltare l'intera stagione sulla terra rossa.

STOCCARDA E IL QUEEN'S. Il ritorno in campo dopo tre mesi, a Stoccarda, era stato subito entusiasmante, tanto da guadagnare la quarta finale in carriera sull'erba, vincendola a spese di Murray e conquistando il suo sesto titolo Atp. Il settimo è scaturito dall'apoteosi del Queen's, quarto trionfo sull'erba e record assoluto per il tennis tricolore. Un prepotente ritorno al vertice per Matteo, tale da essere annoverato tra i favoriti di Wimbledon, con la soddisfazione, giovedì scorso, di allenarsi con Nadal sul Centre Court, il campo principale dell' All England Lawn Tennis and Croquet Club, mai prima di quel giorno teatro di una sessione precedente l'inizio del torneo.

NADAL E DJOKOVIC. Dopo la positività di Cilic e Berrettini che ha costretto entrambi al ritiro, oggi pomeriggio un portavoce di Wimbledon ha annunciato la revisione dei protocolli anti-Covid, accantonati in seguito al drastico calo dei contagi rispetto all'anno scorso. E mentre si nutrono timori di un focolaio che possa coinvolgere Nadal e Djokovic, rimane il valore della scelta che Berrettini ha compiuto, anteponendo l'interesse collettivo al proprio e confermandosi un vero uomo di sport, campione in campo e fuori.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Tennis