Viva Kyrgios, asso da sceneggiata napoletana

Viva Kyrgios, asso da sceneggiata napoletana© Getty Images

Esagerato? Non meno dei tanti che gli ricordano troppo spesso di esserlo. Lo è, certo che lo è. Basta guardarlo. Ma se non piace si può sempre cambiare canale. Nick Kyrgios non è il tennis. Non credo nemmeno voglia esserlo, seppure abbia colpi di primissimo livello e architetture complesse nel suo gioco di attacco, che muove dall’idea di non essere mai banale. Il suo è qualcosa di diverso, è un nuovo tipo di tennis. Teatrale, rumoroso, sceneggiato, tutto frizzi e lazzi, cattivello a volte, perché se scopre in fretta quale sia il tormentone che fa impazzire un avversario, glielo fa risuonare per l’intera partita. La cosa più vicina alla sceneggiata napoletana che si sia mai vista su un campo da tennis. A me è piaciuto anche ieri, proprio come mi era piaciuto vederlo sull’erba di Wimbledon (meno nella finale però, giocata con troppa apprensione). E sono giunto alla conclusione che uno così, va lasciato fare. Se non deborda, se non esce dai confini, è divertimento allo stato puro, anche in doppio, che gioca con grande sicurezza, e si vede che gli piace. Ha un senso dell’equilibrio su certe volée a dir poco impressionante. Ed è svelto a riprendere in mano il filo del gioco, per ordire trame difficilmente comprensibili per gli avversari.

Nick mano fredda

E poi, mi rivolgo ai benpensanti, che certo ci saranno… Che cosa ha combinato, ieri, più che spaccare una racchetta, e da quel momento ripartire a spron battuto accumulando punti grazie a un tennis tra i più divertenti si siano mai visti? Io non sono per le spacconate (nemmeno per l’assenza di emotività, però), e penso sempre che se uno voglia costruirsi un personaggio border line è libero di farlo, ma è bene che abbia le qualità tecniche per supportare tutte le giocate estreme che gli passano per la testa. Vedere uno che gioca alla Kyrgios senza poterselo permettere, beh, sarebbe insopportabile. Ma lui è Kyrgios, quello vero, cento per cento, il giocatore che dal nulla (nel primo set stavano sotto gli australiani nel punteggio) ha deciso di cambiare il destino di un match. Nick Mano Fredda, quello che le volée le gioca sempre con grande maestria, e non si limita ad appoggiarle, o peggio, spiaccicarle sulla rete. Il pubblico lo ha applaudito a scena aperta. Significa che è piaciuto. Che li ha resi contenti. Non basta? La fase del tennis da bad boys sembra finita. La mancanza di rispetto per gli avversari non fa più parte del suo gioco. Restano le sceneggiate, la teatralità. Anche McEnroe le portava sul palcoscenico. E dite. Avremmo mai fatto a meno del grande Mac?

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