Atp Finals, la lezione del vecchio leone Nadal

Lo spagnolo esce dal torneo di Torino, battendo Ruud in un match ininfluente. Avrebbe potuto rinunciare  ma ha voluto onorare l'evento e il pubblico torinese alla sua maniera
Atp Finals, la lezione del vecchio leone Nadal

TORINO - Nadal non sarà mai sconfitto. Come ogni leone che si rispetti, troverà sempre nuovi stimoli per esserci e per lottare. È stato così anche alle Atp Finals 2022 di Torino. Torneo difficile per il maiorchino che ha visto i giovani leoni sorpassarlo. Eppure non si è arreso. Contro Casper Ruud si è imposto per 7-5 7-5 infiammando il pubblico che lo ha sostenuto, fino all’ultimo punto di una vittoria ininfluente. Eppure quanto mai significativa per il messaggio che lancia, un messaggio fatto di sacrificio, dedizione, amore per il tennis e spropositato desiderio di essere in gioco. Nadal ha vinto più Slam di tutti (22) ma ci mette umiltà, valori, spirito di sacrificio. Ed alle spalle c’è un’altra stagione da incorniciare con i trionfi agli Australian Open e al Rolland Garros. Al Pala Alpitour è maturata la prima vittoria da papà, ottenuta con un gioco a tratti perfetto in un match che avrebbe potuto snobbare per tornare a casa, ai suoi affetti e al meritato riposo. Invece no. Rafa ha voluto che fosse partita vera. E' andata in scena una partita con pochissime palle break (solo 5). Decisive le due conquistate dallo spagnolo (su tre concesse da Ruud) e le due non sfruttate dal norvegese sul 4-4. Nadal salva il turno in battuta, poi lascia a 0 l'avversario e chiude sul 7-5. Lo stesso risultato matura nel secondo parziale, solo che stavolta Rafa non concede nulla, anzi: mette a segno un game perfetto fatto di soli ace, che in totale nel match saranno 16.

Orizzonte 2023

«Non è stata la settimana ideale per me ma voglio lavorare di più per tornare l’anno prossimo. Non posso essere contento per la settimana, ma sono cose che possono succedere dopo gli ultimi cinque-sei mesi in cui non mi sono allenato bene.». A 37 anni, e con tanti problemi fisici, Nadal è l’unico giocatore ad aver alzato due volte una coppa di slam nel 2022, a Melbourne e a Parigi. Da giugno in poi i guai fisici, e gli eventi familiari, l’hanno messo alle corde e gli hanno impedito di arrivare a Torino con la preparazione giusta . E questo nuovo Nadal, che non nasconde le attuali difficoltà, dovute in buona parte agli effetti della sindrome di Muller-Weiss, la malattia degenerativa che comporta la frammentazione e la necrosi dello scafoide tarsale, nel suo caso del piede sinistro, entra finalmente in sintonia con il pubblico degli appassionati che lo sente più vicino ora, per il coraggio e la dedizione che mette in campo. Da un mese, poi, è distratto anche dalla sua nuova condizione di papá di Rafael junior. Lo spagnolo alle spalle ha un anno impegnativo e gli è mancato il ritmo necessario per tenere a bada i giovani leoni. Ma il suo orizzonte è quello di esserci il prossimo anno. L’appuntamento è fissato e il pubblico torinese ha buona memoria. Lo aspetterà, con una certa attesa, perché ha trovato un nuovo beniamino.

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