Italia, dubbi e certezze: il giorno del verdetto per Musetti

Lorenzo aspetta l’esito della risonanza magnetica, Sinner è tornato ad allenarsi, Berrettini invece... sta bene
Italia, dubbi e certezze: il giorno del verdetto per Musetti© EPA

Italtennis si appresta ad affrontare per la prima volta gli Australian Open con tre suoi esponenti tra i top 20 della classifica mondiale, ma al contempo con tante incognite sulle condizioni fisiche e quindi di reale competitività di almeno due di loro. Anzi, solo in giornata l’esito della risonanza magnetica a Melbourne chiarirà l’entità dell’infortunio alla spalla destra che ha costretto Lorenzo Musetti a ritirarsi dopo un set contro lo statunitense Frances Tiafoe nella finale di United Cup. L’impressione, suffragata dalle parole del diretto interessato, è che si sia trattato di uno stop precauzionale, però solo dopo gli accertamenti si potrà avere conferma della presenza allo Slam down under (montepremi record: 76,5 milioni di dollari australiani, pari a 48,3 milioni di euro, +3,4% rispetto alla scorsa edizione) e in quali condizioni del 20enne di Carrara, appena issatosi al 19° posto del ranking proprio grazie ai punti raccolti nella competizione a squadre mista. Dopo la brillantissima seconda parte di 2022, è chiaro che il talentuoso Next Gen azzurro guarda con non poche ambizioni al primo Major stagionale, dove alla luce del forfait di Carlos Alcaraz, n.1 del mondo, messo fuori gioco da un infortunio muscolare alla gamba destra, parte come 18ª testa di serie, fisico permettendo.

Sinner e Berrettini

Pare rientrato, almeno per il momento, l’allarme per Jannik Sinner che nei quarti di Adelaide ha accusato un problema all’anca, terminando con tanti punti interrogativi l’incontro con Sebastian Korda e poi ritirandosi dal doppio dove faceva coppia con Lorenzo Sonego. Gli esami hanno escluso lesioni e il 21enne di Sesto Pusteria, attualmente al n.16 Atp (sarà 15ª testa di serie) figura tra coloro che nella tarda mattinata italiana si allenano sui campi della capitale dello stato di Victoria, insieme a Rafa Nadal e Daniil Medvedev, protagonisti dell’indimenticabile finale di dodici mesi fa. Inoltre gli organizzatori del “Kooyong Classic” hanno confermato la presenza dell’altoatesino all’esibizione (da oggi a giovedì, giorno in cui è in programma il sorteggio dei tabelloni principali dello Slam) nell’impianto che è stato la casa degli Australian Open fino al 1987. Del tridente tricolore è dunque Matteo Berrettini quello che si approccia al Major di inizio anno con il morale più alto. Il romano, risalito al 14° posto mondiale e n.13 del tabellone australiano, ha centrato tre vittorie in United Cup (due ai danni dei top 10 Ruud e Hurkacz), cedendo poi di misura ad altri top player quali Tsitsipas e Fritz, così da ritrovare consapevolezze dopo un anno assai travagliato sul piano fisico. Matteo ha evidenziato come «la stagione stia diventando sempre più lunga, praticamente non esiste più la preseason», facendo però trapelare la sua serenità: «Voglio ringraziare il capitano Santopadre perché ha fatto sentire tutti a loro agio. Di solito non gli faccio i complimenti, quindi Vincenzo prendi questo complimento, basterà per tutto l’anno…», ha detto con un sorriso. Lo stesso che sfoggia Novak Djokovic dopo la vittoria ad Adelaide, ripostando sui social uno dei tanti messaggi di congratulazioni: "AusOpen, arrivo", ha scherzato il campione serbo, che come Ruud e Tsitsipas ha la chance di scalzare Alcaraz dal trono. Il rifiuto al vaccino anti-Covid stavolta non ostacolerà le sue ambizioni. Anzi, secondo quanto anticipato dal direttore del torneo Craig Tiley, come riporta il quotidiano “The Age”, non solo i giocatori non dovranno sottoporsi ai test (lo scorso anno erano quotidiani), ma potrebbero scendere in campo anche se positivi, naturalmente con le dovute cautele. Ai tennisti, come ai membri a vario titolo dello staff, è stato solo raccomandato «di restare a casa se avvertono qualche sintomo. Il nostro staff medico continuerà a monitorare la situazione».

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