© EPAIl numero 1 al mondo Novak Djokovic, dopo più di 12 mesi, è ancora in lotta con il governo americano per il visto. Nonostante sia passato 1 anno dalla somministrazione dei vaccini, nonostante anche l'Australia si sia convinta e abbia lasciato partecipare Nole all'ultimo "Australian Open", gli U.S.A. rimangono restii sull'argomento. Djokovic, dunque, 'spera' in Joe Biden. Il serbo non può mettere piede negli Stati Uniti: l'attuale protocollo sanitario, che resterà in vigore almeno fino al prossimo 11 maggio, prevede che i viaggiatori stranieri in arrivo negli U.S.A. debbano manifestare di aver completato il ciclo di vaccini contro il Covid. "Djoker", non vaccinato, avrebbe bisogno di un permesso speciale per poter entrare in America e disputare i Masters 1000 di Indian Wells e Miami. Al momento, però, l'esenzione non è arrivata. John McEnroe, sette volte campione del Grande Slam e oggi commentatore televisivo, ha definito "assurdo" il divieto per Djokovic di giocare negli Stati Uniti. Se il presidente Biden non cambia idea, sottolinea il 'New York Times', Djokovic dovrà ritirarsi entro domenica.
Nole in America per entrare nella storia
Dopo aver giocato praticamente la metà dei tornei lo scorso anno, dopo non essersi potuto esprimere nell'ultimo dei 4 Slam (US Open), Nole non tornerà a giocare in America almeno fino a metà Maggio, limitando così la sua fama di vittorie. Con lo Slam vinto lo scorso 29 Gennaio ha toccato quota 22 nei titoli del Grande Slam, portandosi a -1 dal record di tutti i tempi di Serena Williams (23), la quale essendo avanti con l'età non potrà aumentare il margine. L'ossessione della vittoria è da sempre un marchio di fabbrica del serbo, ma in caso di mancata partecipazione avrebbe ovviamente meno possibilità di diventare il tennista con più Slam nella storia.