TORINO - Il nuovo Jannik Sinner versione 2023 strabilia per il modo in cui sottomette gli avversari, per la sicurezza del gioco, a tratti la sfrontatezza. La velocità di braccio c'era, ora c'è la continuità e soprattutto un altro approccio mentale, forse dovuto anche a una nuova consistenza fisica. Fatto è che Sinner scoraggia gli avversari, cerca e trova continuamente angoli perfetti con precisione inaudita e, la palla che scoppia dalla sua racchetta. Ha impartito una lezione anche ad Andrey Rublev che sarebbe numero 6 del mondo ed è parso distante due piste dall'azzurro. Segno, l'ennesimo, che il cambiamento pensato lo scorso anno non uno sfizio o un vezzo, ma la tappa di un preciso progetto, tanto che lui stesso sostiene non sarà portato a compimento fino a quando la struttura fisica non sarà stata completata da muscoli più potenti per quanto non in eccesso. Insomma, un lavoro di cesello per aggiungere resistenza a un corpo che non sarebbe adattissimo al tennis (e a molti sport di equilibrio), vista la lunghezza delle leve.
Rublev liquidato 6-2 6-4 in un'ora e 12', due set praticamente perfetti, il primo dominato, uscendo dai blocchi come uno sprinter da 60 metri e giocando il suo consueto pong-tennis. Ma ancora meglio ci è parso il secondo, con un Rublev alla disperata eppure contenuto e poi punito all'occasione giusta, il settimo gioco. Come se Jannik sia un computer, ma umano. Chissà se l'intelligenza artificiale potrà riprodurlo.
Sinner unico avversario per Alcaraz
È un fatto Jannik in questo momento sembra l'unica seria opposizione all'altro giovane arrembante e dominante, Carlos Alcaraz. Meno speciale? Chissà! E sul cemento può esserci Medvedev, sull'erba ci si augura Berrettini, sul rosso magari Ruud e Rune, ma Sinner è di un'altra pasta, di un'altra fattura. Come Alcaraz o quasi. Emblematico il progresso al servizio, mostrato anche contro Rublev: 8 ace zero doppi falli, in stagione il 76,61% di punti dalla prima (messa con il 59,89%). Anche la velocità del servizio viaggia ben di più: la prima a 210 orari, e con la prima contro Rublev ha conquistato più punti di quanto non sia riuscito al russo. E persino l'espressione del volto durante la partita, è cambiata, così come la sua gestualità, ormai più aggressiva e decisa.
Sinner contro Ruusuvuori a Miami
Già si pregusta una nuova semifinale Masters 1000 dopo quella Indian Wells perché il finlandese Ruusuvuori che ha piegato in rimonta l'olandese sprecone van de Zandschulp, non ha i messi tecnici per rompere il gioco di Sinner, che se parte avanti non lo prendi e ora ha aggiunto anche maggiore varietà di schemi. Ruusuvuori ha perso 4 volte su quattro nel circuito, due volte nelle ultime due edizioni di Miami, per quanto l'anno scorso riuscì ad issarsi al match point. Ma l'anno scorso Jannik era un po' diverso e molto meno sicuro e convinto di oggi.