Mille motivi per guardare Sinner-Alcaraz. E forse anche di più

Cresce l'attesa per la semifinale di Miami (in programma non prima dell'1, in tv su Sky): è Jannikmania
Mille motivi per guardare Sinner-Alcaraz. E forse anche di più© EPA

TORINO - Ci sono mille motivi per restare alzati a guardare Jannik Sinner contro Carlitos Alcaraz, stanotte. Per di più con il rischio, sempre dietro l’angolo, del vento che porta la pioggia a Miami. Già, perché il torneo del sole, quest’anno, ha fatto i conti con Giove Pluvio che ha scombussolato il calendario. Ma non Jannik, duro e determinato sino in fondo.

Sinner a Miami, uno che sa il fatto suo

La seconda semifinale di un Masters 1000 di seguito dopo Indian Wells, sempre contro il numero uno al mondo, vale da sé l’impegno a non chiudere occhio. La garanzia di spettacolo - salvo imprevisti - è accertata: in questo momento, Sinner pare l’unico che abbia le armi per impensierire il giovane re spagnolo, ovvero velocità, potenza dei colpi, varietà di schema tattico, saldezza mentale, preparazione fisica. In California, in effetti, Medvedev ha fatto una brutta figura in finale, mentre Jannik, soprattutto nel primo, è stato alla pari e in certi momenti anche meglio.

Sinner-Alcaraz, il braccio di ferro

Sinner-Alcaraz, sin dall’origine, è una sfida che marca l’epoca moderna. E su ogni superficie. L’azzurro ha superato il murciano sulla terra di Umago e sull’erba di Wimbledon. E sul cemento sono botte da orbi, come agli Us Open, dove il braccio di ferro è andato al quinto set, con tanto di rammarico per Jannik e via libera, invece, al primo Slam di Alcaraz, poi issatosi al vertice della classifica.

Sinner alla Tomba? Mmmm

In questo momento, con la Nazionale di Roberto Mancini in avvio di ciclo e rinnovamento, con tutte le pecche dal caso, Sinner è lo sportivo italiano più amato, a ogni latitudine (alla Tomba? mmmm). Inclusivo, per di più. Sarà per quel suo modo di stare in campo - e fuori -, sempre corretto ed educato, rispettoso del prossimo. Il ragazzo che tutte le mamme vorrebbero come figlio. Per di più gran lavoratore: a 19 anni la prima semifinale a Miami, poi due stagioni per mettere su mattoncini attorno a un fisico da proteggere e corazzare. Senza scorciatoie, senza esagerare, tanto che lo staff parla di altri due anni per arrivare al top.

L'orario di Sinner-Alcaraz su Sky

Vada come vada, Jannik è una certezza per il tennis italiano e internazionale (punta alle finali Atp di Torino, tra il resto). La rivalità con Alcaraz può segnare un’epoca. E comunque piace, eccome. E vale uno sforamento nell’orario, stanotte: non prima dell'1, Sky. E che il cielo aiuti gli italiani popolo di santi, navigatori e… tennisti.

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