Tennis, Trevisan: "Top 20 un orgoglio. La maglia azzurra un'emozione"

La 29enne fiorentina si è espressa sul suo "best ranking", siglato grazie ai quarti raggiunti a Miami. Sull'Italia: "Sempre stata felice di rappresentarla, mi piace il gruppo"
Tennis, Trevisan: "Top 20 un orgoglio. La maglia azzurra un'emozione"© Getty Images

La top 20, un traguardo che prima di lei hanno raggiunto solo altre sette giocatrici italiane. Un 'best ranking' siglato grazie ai quarti raggiunti sul cemento di Miami, i primi in carriera in un Wta 1000, che la rende fiera. E ora la maglia azzurra nella trasferta a Bratislava per la sfida contro la Slovacchia, valida per il turno preliminare di Billie Jean King Cup (venerdì e sabato). Su tutto questo si sofferma Martina Trevisan in un'intervista sul sito della Federtennis. Il bilancio di questo avvio di stagione è positivo. "Ci sono stati un po’ di alti e bassi a dire la verità, ma sono molto contenta di quello che sto facendo -dice la 29enne fiorentina-. E’ bello essere in top 20 ma la classifica, nel bene e nel male, la guardo poco. Certo, se penso da dove sono partita, è un grande motivo d’orgoglio, anche considerando il fatto che non ci siamo riuscite in tante”. E sul prossimo impegno con l'Italia: “Sono sempre stata molto felice di rappresentare l’Italia. La maglia azzurra mi regala emozioni forti, sia in campo quando gioco sia quando sono in panchina a tifare per le mie compagne. Mi piace tanto far parte di questo gruppo: ci conosciamo tutte molto bene e stiamo insieme anche a cena o nel tempo libero. Giocare in squadra tira fuori il meglio di me, come è successo anche in United Cup". 

Gli obiettivi di quest'anno: Roma e Roland Garros

Trevisan si sofferma poi sugli obiettivi per quest’anno. “Nel tennis, come in ogni sport, devi guardare sempre avanti ma so che ho già fatto tanto. Mi piacerebbe fare bene a Roma e al Roland Garros perché sono i due tornei che amo di più. Come mai gioco così bene a Parigi? Non lo so, è una questione di sensazioni. Speriamo che valga il detto ‘non c’è due senza tre’, e magari perché no anche ‘tre senza quattro’…", afferma alludendo ai quarti raggiunti nel major nel 2020 e alla semifinale nel 2022. Il ricordo più bello? “L’emozione grandissima che ho provato la prima volta che ho messo piede sul 'Philippe Chatrier' per giocare il mio primo match (i quarti di finale contro la polacca Swiatek nel 2020, ndr)…un sogno che stava diventando realtà".

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