Rublev, grande rimonta che vale il primo 1000

Il russo si aggiudica il titolo battendo Rune in tre set molto combattuti: “Nelle finali precedenti non ero pronto. Qui mi sono detto che dovevo crederci no alla fine”
Rublev, grande rimonta che vale il primo 1000© Getty Images

Il primo titolo 1000 val bene qualche lacrima a rendere ancora più lucenti i suoi occhi chiari e anche una gaffe durante la premiazione. Sono lacrime di gioia, con un senso quasi di liberazione, quelle di Andrey Rublev, con le braccia levate al cielo sul Campo Ranieri III di Monte-Carlo, dove il russo, finalista nel 2021 e semifinalista dodici mesi fa, ha conquistato il successo più importante in carriera, il 13° complessivo dopo cinque 500 e sette 250. Dopo aver raggiunto la finale rimontando lo statunitense Taylor Fritz, il 25enne di Mosca, n.6 della classifica mondiale, ha saputo ripetersi con il 19enne danese Holger Rune, n.9 Atp (da oggi sulla settima poltrona), primo teen ager a spingersi sino all’ultimo atto nel Principato da quando un allora 19enne Rafa Nadal ha alzato il trofeo nel 2006. Un’impresa, la doppia remuntada nelle due sfide conclusive, riuscita in precedenza su questi campi solo a Ivan Lendl (1988) e Ilie Nastase (1971). Agli Australian Open contro il ragazzino di Gentofte dall’atteggiamento da spaccone Rublev l’aveva spuntata al termine di un tie-break del 5° set vietato ai deboli di cuore, annullando due match-point, e anche stavolta la sua resilienza è stata premiata. Sotto gli occhi del ferrarista Charles Leclerc il ritmo è stato subito veloce, con colpi aggressivi da entrambe le parti, e il danese bravo a fronteggiare ben 7 palle-break, prima di togliere a sua volta la battuta al rivale e incamerare il parziale. Puntuale la reazione del giocatore allenato da Fernando Vicente e Alberto Martin (c’era lui questa settimana al suo fianco), capace nel secondo set di aggiudicarsi il 90% di punti sulla prima di servizio ed essere più clinico nei momenti importanti in risposta. Ma nel terzo Rune, che inseguiva il suo secondo 1000 dopo il trionfo ad ottobre a Parigi Bercy, battendo cinque top 10, ha ripreso in mano l’iniziativa, volando 3-0 e poi 4-1, con addirittura due chance di secondo break.

Rublev ha imparato la lezione: Rune ko

Memore di quanto accaduto in passato, e delle sconfitte in finale nel 2021 proprio su questo stesso campo con Tsitsipas e a Cincinnati con Zverev, Andrey le ha cancellate e ha rialzato la testa, riagganciando l’avversario. Che invece alla distanza ha pagato lo sforzo compiuto per domare Jannik Sinner (da oggi tra i protagonisti più attesi del 500 di Barcellona, dove rientra Carlos Alcaraz e sono in tabellone pure Lorenzo Musetti, Francesco Passaro e i qualifi cati Matteo Arnaldi e Lorenzo Giustino) e ha perso lucidità. In particolare sul 5-5, affossando in rete uno smash, steccando un colpo e sul 30-40 commettendo doppio fallo (9, con 22 gratuiti a fronte degli 8 del rivale). Rublev non si è fatto pregare, chiudendo i giochi con il 5° ace (33 i vincenti) dopo due ore e 34’. "Ho lottato così tanto per vincere un Masters 1000 - ha sottolineato Andrey, ora 5° nella Race per Torino -. Sotto 1-4 e con palle break, pensavo che non ci fosse più alcuna possibilità. Ma in qualche modo ce l'ho fatta. Nelle finali precedenti non ero pronto e quando ero in svantaggio mi sono lasciato andare mentalmente. Stavolta mi sono detto ‘Credici fino alla fine’. Sono felicissimo e devo ringraziare di cuore anche il pubblico: mi volete bene e non è facile tifare per un giocatore di un Paese come il mio", ha aggiunto Rublev (n.2 del seeding a Banja Luka dietro Djokovic) che durante i ringraziamenti ha confuso Charlene, moglie del Principe Alberto II, e la presidente del Monte-Carlo Country Club. Rune è prima testa di serie nel 250 di Monaco, dove sono due gli azzurri in gara: Sonego debutterà domani con il francese Halys, mentre Cobolli, promosso dalle qualificazioni, all’ora di pranzo sfida l’australiano Thompson.

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