Tennis, a Wimbledon subito Berrettini-Sonego: i migliori amici contro

I due azzurri si affronteranno al 1° turno del terzo slam dell'anno dove Djokovic cercherà l'8° sigillo sull'erba inglese
Tennis, a Wimbledon subito Berrettini-Sonego: i migliori amici contro© Getty Images

Annunciata da una nutrita scarica di faccine, schierate in un sollecito 4-3-3 d’attacco, tra speranza mista a preoccupazione, con prevalenza però delle smiley “a mani giunte”, la decisione di Berrettini di provarci a ogni costo (qui altre mani giunte) sull’erba dei Championships, mi è stata inviata martedì scorso dando per scontato che l’ultimo velo sarebbe stato sollevato solo nel giorno dell’ingresso in campo, dunque martedì prossimo, “primo turno zona alta del tabellone” come si deduce dal sempre complicato varo dei draws di Wimbledon, che va dai singolari fino ai doppi delle antiche glorie. Avevo anche chiesto una replica alla sortita di Nicola Chirinsky Pietrangeli, sul ragazzo «bello, ricco e famoso che non si rende conto della fortuna che ha», al punto che il vecchio Nick era convinto potesse lasciare il tennis da un momento all’altro. Tra due faccine con gli occhi sbarrati, la risposta seguiva così: «Inutile replicare, meglio lavorare». Santopadre parla in lingua emoticon, e ci sta. Ma ai concetti chiari ha sempre tenuto.

Wimbledon 2023, subito derby azzurro

Poi il giorno dei sorteggi è arrivato, ieri, insieme con il sentore di sfiga che evidentemente ancora si aggira e occorre debellare nei giorni che restano. Sulle 127 possibili scelte di un tabellone “a 128”, ecco di nuovo Sonny Sonego. Lorenzo l’amico del cuore. Sonny che ha distrutto Matteo nel primo turno di Stoccarda 2 settimane fa. Che l’ha visto uscire in lacrime e subito ha pensato di dedicargli un messaggio d’incoraggiamento dal microfono in campo. Il Sonego che in quest’ultima fase acuta di sfasamento dell’amico ha avuto parte da protagonista, senza volerlo, salvo non avere pentimenti nell’affondare i colpi perché così fanno i professionisti, anche se amici. Curioso il tennis. E anche lo sport, più in generale. Sembra vi sia una chat sempre aperta con i protagonisti, e certe svolte siano preparate ad arte. «Sei arrivato fin qui», è sembrato dire il Campionato al suo finalista di due anni addietro. «Allora riparti da qui, provaci ancora, vediamo che cosa sai fare». Peraltro, fra i due, Stoccarda a parte, ha sempre vinto Berretto. Dunque il sorteggio, vista l’uscita dalle teste di serie dovuta alla classifica rabberciata di Matteo, poteva essere considerato di buon auspicio. Ma come si fa, a dirlo, in certe condizioni? Sonego ha svolto un discreto percorso sull’erba in questo mese (ha battuto Karatsev, ha perso di un soffio da Sinner ad Halle), Matteo invece se n’è stato acquattato, tra pensieri cupi come nuvoloni. Poi la decisione di provarci, perché Wimbledon è comunque il suo torneo. Quasi un gesto di coraggio. Martedì sapremo se ha avuto un senso, e se saprà condurlo fino in fondo.

Wimbledon 2023, il tabellone

Il tabellone appena varato presenta una novità. Su c’è Alcaraz, n.1, giù c’è Djokovic, n. 2. La prima volta, dal 2003 (fanno 20 anni tondi) che in vetta non c’è un Fab Four. Matteo e Lorenzo sono dalla parte di Alcaraz, con un secondo turno con de Minaur, un terzo con Zverev, e l’incrocio con lo spagnolo negli ottavi. Tempi cupi corrono, come sembra evidente. In zona c’è anche Cecchinato, sfavorito contro il lungo cileno Jarry. Poco sotto, Arnaldi, che non vedeva l’ora di esserci (e nelle qualifiche è stato impeccabile). Apre con Carballes Baena, alla sua portata, poi incoccia il giovane Holger (Rune), che sarà pure il numero sei dell’orbe terracqueo, ma a Wimbledon deve ancora vincere una partita. L’anno scorso beccò tre set (a zero) dal francese Giron. Alcaraz muove da Chardy, il francese che da due anni è impegnato nel giro dei tornei per il saluto finale, poi un secondo turno con Rinderknech, altro francese. Nella “zona alta” teste di serie e quarti di finale si comporrebbero così: Alcaraz (1)–Rune (6), Medvedev (3)–Tsitsipas (5). Nella parte bassa ci sono Sinner e Musetti. Jannik viene dal ritiro di Halle, Lorenzo da alcune prove incoraggianti, le prime da lui firmate sull’erba (quarti a Stoccarda, frenato da Tiafoe, e poi al Queen’s, battuto da Rune). Sinner ha subìto Cerundolo, Juan Manuel però, non Francisco che l’ha battuto a Roma. Poi Kecmanovic o Schwartzman, quindi Altmaier (un altro da crampi allo stomaco, vincitore sul nostro a Parigi) o Evans, e negli ottavi Fritz. Musetti comincia contro Varillas (attenzione!), in terzo turno ha Hurkacz, negli ottavi Djokovic. Nella zona bassa, i teorici accoppiamenti nei quarti vedono Sinner (8)–Ruud (4) e Rublev (7)–Djokovic (2). Giunto a metà strada, nel percorso verso il Grand Slam, Djokovic si gioca le carte migliori nel torneo che ha vinto sette volte e dove è imbattuto da quattro anni. Ha evitato anche di sporcarsi la maglietta in qualche torneo, ma ieri sul Centrale si è allenato duro con Sinner. Tocca a lui, campione in carica, salire per primo sul palcoscenico, lunedì, contro Cachin.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...