Djokovic: Yoga, Tai Chi e gli altri segreti per vincere Wimbledon

Il tennista serbo insegue la sua ottava affermazione sull'erba londinese. Fisicamente sta benissimo grazie al duro lavoro e a una disciplina ferrea
Djokovic: Yoga, Tai Chi e gli altri segreti per vincere Wimbledon© EPA

Novak Djokovic insegue il suo ottavo trionfo a Wimbledon, il quinto consecutivo - nel 2020 il torneo sull'erba londinese non si è disputato a causa della pandemia da Covid 19 -, il settimo negli ultimi nove anni. Si sa, però, non c'è vittoria senza metodo e sacrificio. Lo sa bene il tennista serbo che cura ogni minimo particolare in maniera certosina: dall'allenamento alla dieta, dalla cura del corpo al benessere psicofisico. 

77 kg distribuiti su un corpo di 188 cm, fanno di Nole una vera e propria scheggia impazzita in grado di abbinare forza fisica, resistenza, velocità. Un vero e proprio mix che ha permesso al classe '87 di diventare il tennista più vincente della storia con ben 23 titolo del Grande Slam. E non è finita, perché come anticipato ha messo nel mirino un altro trofeo all'All England Club. La carta d'identità dice 36 anni, eppure Djokovic sembra migliorare nel tempo. Il merito, senza alcun dubbio, va dato a una disciplina ferrea, un rigore morale e a un allenamento costante ed efficace. 

Dallo Yoga al Tai Chi: i segreti di Novak Djokovic per restare in forma

L'amore del serbo per lo yoga e il Tai Chi si estende fino a mettere separatori tra le dita dei piedi per favorire la flessibilità. Nole limita notoriamente la sua assunzione di liquidi all'acqua e ha scritto un libro che espone i benefici di una dieta priva di glutine. "Mi sento benissimo - ha detto dopo aver battuto Wawrinka al terzo turno di Wimbledon -. Ho un peso corporeo ottimale in questo momento e ci sono anche altri aspetti importanti per essere dinamico, potente e flessibile. Il tennis è uno sport piuttosto complesso. Richiede che un giocatore abbia un grande equilibrio tra tutti i tratti fisici. Abbiamo tutti diversi tipi di corpo. Ho lavorato molto sulla mia flessibilità sin dalla giovane età poiché mi è stato insegnato che mi avrebbe dato longevità. Mi concentro molto sulla prevenzione degli infortuni. Prima di entrare in campo, c'è molto lavoro da fare, poche ore di lavoro prima di arrivare effettivamente all'allenamento. Mi aiuta. Aiuta a prolungare la mia carriera e a competere ai massimi livelli. Mi aiuta a prevenire infortuni, Dio non voglia, o cose del genere. Vedi altri giocatori a questa età, è normale che abbiano un grave infortunio a causa dell'usura del corpo. Fortunatamente per me, ne ho avuto solo uno significativo, l'operazione al gomito che mi ha tenuto fuori dal circuito per quasi un anno. Oltre a questo, ci sono stati alcuni strappi muscolari, ma in generale sono rimasto in buona salute considerando l'intensità della mia carriera e la quantità di partite che ho giocato negli ultimi 20 anni".

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Djokovic vuole raggiungere Margaret Court

Dopo aver superato i primi tre turni senza perdere nemmeno un set, Djokovic si troverà ora di fronte il polacco Hurkacz: "Copre molto bene il campo. Ha le braccia molto lunghe e, quando arriva a rete, la chiude molto bene - ha commentato -. Gioca anche un sacco di doppi e ha un buon successo. Per essere un ragazzo alto, si difende bene, anche in scivolata. Nel complesso un giocatore molto completo, non vedo davvero troppi buchi nel suo gioco. Finora per me sarà sicuramente la sfida più dura del torneo, ma posso salire di una o due marce rispetto all'ultima partita". L'obiettivo è mettere in bacheca l'ottavo trofeo sull'erba londinese e raggiungere Margaret Court a quota 24 nei titoli del Grande Slam. Nole sa come si fa e, anche grazie a una prestanza fisica impressionante, ha ancora tanta energia da sprigionare sul campo. 

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Novak Djokovic insegue il suo ottavo trionfo a Wimbledon, il quinto consecutivo - nel 2020 il torneo sull'erba londinese non si è disputato a causa della pandemia da Covid 19 -, il settimo negli ultimi nove anni. Si sa, però, non c'è vittoria senza metodo e sacrificio. Lo sa bene il tennista serbo che cura ogni minimo particolare in maniera certosina: dall'allenamento alla dieta, dalla cura del corpo al benessere psicofisico. 

77 kg distribuiti su un corpo di 188 cm, fanno di Nole una vera e propria scheggia impazzita in grado di abbinare forza fisica, resistenza, velocità. Un vero e proprio mix che ha permesso al classe '87 di diventare il tennista più vincente della storia con ben 23 titolo del Grande Slam. E non è finita, perché come anticipato ha messo nel mirino un altro trofeo all'All England Club. La carta d'identità dice 36 anni, eppure Djokovic sembra migliorare nel tempo. Il merito, senza alcun dubbio, va dato a una disciplina ferrea, un rigore morale e a un allenamento costante ed efficace. 

Dallo Yoga al Tai Chi: i segreti di Novak Djokovic per restare in forma

L'amore del serbo per lo yoga e il Tai Chi si estende fino a mettere separatori tra le dita dei piedi per favorire la flessibilità. Nole limita notoriamente la sua assunzione di liquidi all'acqua e ha scritto un libro che espone i benefici di una dieta priva di glutine. "Mi sento benissimo - ha detto dopo aver battuto Wawrinka al terzo turno di Wimbledon -. Ho un peso corporeo ottimale in questo momento e ci sono anche altri aspetti importanti per essere dinamico, potente e flessibile. Il tennis è uno sport piuttosto complesso. Richiede che un giocatore abbia un grande equilibrio tra tutti i tratti fisici. Abbiamo tutti diversi tipi di corpo. Ho lavorato molto sulla mia flessibilità sin dalla giovane età poiché mi è stato insegnato che mi avrebbe dato longevità. Mi concentro molto sulla prevenzione degli infortuni. Prima di entrare in campo, c'è molto lavoro da fare, poche ore di lavoro prima di arrivare effettivamente all'allenamento. Mi aiuta. Aiuta a prolungare la mia carriera e a competere ai massimi livelli. Mi aiuta a prevenire infortuni, Dio non voglia, o cose del genere. Vedi altri giocatori a questa età, è normale che abbiano un grave infortunio a causa dell'usura del corpo. Fortunatamente per me, ne ho avuto solo uno significativo, l'operazione al gomito che mi ha tenuto fuori dal circuito per quasi un anno. Oltre a questo, ci sono stati alcuni strappi muscolari, ma in generale sono rimasto in buona salute considerando l'intensità della mia carriera e la quantità di partite che ho giocato negli ultimi 20 anni".

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