Grandi polemiche da parte di Novak Djokovic per un contro antidoping a sorpresa prima della partita di Coppa Davis contro Norrie a Malaga. Il campione serbo si è infuriato in conferenza stampa, parlando di gestione scandalosa della WADA (l'Agenzia antidoping mondiale) che gli ha chiesto un test con scarso preavviso. Djokovic ha poi espresso il suo disappunto, dichiarando: "Non ho ancora fatto un controllo antidoping completo, mi devono ancora prelevare il sangue. C'è un uomo che ora è seduto in un angolo che mi segue per ore. Ho avuto una discussione con lui perché in venti anni di carriera non mi era successa prima. Ho ricevuto una notifica un'ora e mezza prima della partita. Ho la mia routine e non ho bisogno di distrarmi. Non posso pensare al prelievo di sangue né pensare se potrò donare un campione di urina. La loro è una decisione del tutto illogica".
Djokovic furioso in conferenza stampa
Djokovic ha poi aggiunto: "Mi hanno detto che tra i motivi per il controllo c'era l'idea di darci più tempo per riposarci, ma c'era una giornata di pausa. Inoltre gli agenti dell'agenzia antidoping non restano fino a tarda ora. Sono favorevole ai test, se è necessario lo faccio anche cento volte, non è un problema, ma non prima della partita. Quando finisco, vieni e facciamo il test. Non ho visto alcuna ragione o logica. Ora darò il sangue, ma spero che cambino queste decisioni. È una vergogna quello che hanno fatto". Infine, il tennista serbo ha lanciato una frecciata alla WADA: "È anche particolare che la WADA sia una società privata, bisognerebbe discutere se dovremmo avere una nostra agenzia all'interno dell'ecosistema del tennis e non assumere qualcuno dall'esterno. Questo è scandaloso, ci sono dei limiti, si comportano come se non capissero nulla di quello che sta succedendo qui".