Stefano Pescosolido, ex giocatore di Davis, ora talent di Sky Sport e responsabile tecnico della Scuola allo Sporting Milano 3 ha commentato la cavalcata trionfale Davis da Malaga.
Pescosolido, com’è stato vivere e raccontare questo trionfo dal vivo?
«Davvero emozionante anche fuori dal campo. Quando uno ha vissuto le situazioni, riemergono anche le proprie emozioni e sa cosa succede. Anche il girone a Bologna, tutto il percorso è stato emozionante. La coppa Davis anche se il format è diverso è una bellissima esperienza, vedi che i giocatori se ne accorgono, lo si vive in campo e c’è un’atmosfera particolare».
C’è qualcosa da cambiare in questa Davis?
«Due punti: prima del girone, a febbraio si gioca al meglio dei 5 incontri, mentre girone e fase finale sono al meglio dei tre. Bisogna uniformare. Altra cosa: nazioni come Spagna, Usa, Francia, che hanno vinto in passato meriterebbero di essere lì, magari con una wild card, per avere tutto il meglio, con 10 squadre presenti, al limite giocando due partite in un giorno. E aggiungerei che sarebbe ancora meglio se la Coppa assegnasse punti Atp Tour, aumenterebbero gli stimoli. Questo senza nulla togliere alla Finlandia, che è stata una grande sorpresa e l’ha meritato».
E veniamo a Sinner, l’uomo-argomento del giorno. Si aspettava tutto questo in un anno?
«L’evoluzione è stata più veloce di quanto aspettassi. Mi ha sorpreso la crescita costante degli ultimi tre mesi. Come si è consolidato. Mi ha sorpreso dal punto tecnico, mentale e fisico. Per la tecnica soprattutto il servizio: in alcune partite, quando sei sotto, avere un servizio come il suo che sta funzionando alla grande permette di giocare più tranquillo anche i punti a rimbalzo. Ora è costante, le percentuali sono buone, pure la seconda palla viaggia a ottime velocità. Per la parte mentale ha ridotto i momenti negativi. E un’altra cosa che mi stupisce nonostante l’altezza non perde mai campo, gioca sempre vicino alla linea di fondo»