Va in scena a Rotterdam il primo assalto di Jannik Sinner al podio del tennis. La scelta della città olandese appare appropriata. La “Porta dell’Europa” la chiamano, grazie allo scalo portuale più grande della UE, sorto sul delta in cui confluiscono i fiumi Reno, Mosa e Schelda. E certe imprese - diventare numero tre lo sarebbe a pieno titolo, visto che in Italia così in alto non è salito mai nessuno, almeno dal 1973 in cui tennis e computer procedono di pari passo - con una porta hanno sempre a che vedere. Da dischiudere appena, per intrufolarsi nel consesso chiamato a decidere, oppure da spalancare con gran frastuono, per presentarsi sulla soglia in tutto il proprio vigore bellicoso.
Sinner e la corsa al podio: primo tentativo
Mi è capitato di scrivere che il quarto posto a Sinner già oggi vada stretto. Non è tifo foderato da mezzo chilo di prosciutto sugli occhi, è semplice calcolo. Dal fatidico torneo di Pechino, sfrecciando come una formula uno, di quelle che tanto gli piacciono (magari rosse, in tinta con i suoi capelli), per Vienna e Parigi Bercy, Torino e Melbourne, il nostro ex Peccatore oggi Riflessivo (da sinnen, in tedesco riflettere) ha raccolto 4.090 punti sulla superficie dura (indoor o outdoor che sia), e nessuno ha saputo fare di meglio. Nemmeno Djokovic, che si è fermato a 3.100 punti. Per non dire di Alcaraz (1.080) e soprattutto di Medvedev (2.355) che Sinner ha stracciato (non proprio, ma abbondare in certi casi fa piacere) quattro volte nelle ultime quattro disfide, tre finali (Pechino, Vienna, Melbourne) e una semifinale (Torino).
Medvedev a Rotterdam l’anno scorso aveva vinto, proprio su Sinner (5-7 6-2 6-2), quest’anno ha deciso di non partecipare per prolungare le cure al piede destro uscito a pezzi dal cemento bollente di Melbourne. I suoi 8.765 punti diventeranno 8265, mentre Sinner ha già scaricato i 240 della mancata partecipazione a Marsiglia (che si è intrufolata nel calendario al posto di Montpellier, giocato l’anno scorso da Jannik) e oggi gli scadranno anche i 300 punti della finale olandese. Da 8.310 l’azzurro scenderà a 7770, ma con la possibilità di vincere a Rotterdam e recuperare 500 punti, che lo porterebbero a 8.270. In estrema sintesi, Sinner sarà terzo solo vincendo il torneo, e per cinque punti appena.
Ma è solo il primo tentativo, altri ne verranno, la stagione sul cemento proseguirà per tutto il mese di marzo. E Rotterdam non è mai un torneo facile, tra gli italiani il solo a conquistarlo è stato Omar Camporese battendo Ivan Lendl 3-6 7-6 7-6 nella finale del 1991. Palla veloce e avversari di pregio. Il primo sarà il solito Botic Van de Zandschulp, già battuto in Davis e al primo turno di Melbourne. Ma si gioca in Olanda, stavolta, ed è giusto ricordare che Botic, oggi 68 Atp, ha un passato da numero 22 (due anni fa). Poi Monfils (4-1 per Sinner nei precedenti) o Shapovalov (1-0 per il canadese) che ha superato le qualifiche ma viene da un periodo di molti infortuni, e in classifica sta sotto Berrettini (ora 124). Quarti di finale contro Bublik, Coric o Raonic, e sulla superficie rapida il kazako e il canadese non sono da sottovalutare. Insomma, un torneo duro, che potrebbe fruttare una semifinale contro Hurkacz e una finale contro Rune o Rublev.
Ma Sinner è un ragazzo di buonissima volontà. «Mi sono concesso due giorni appena di vacanza, dopo Melbourne e gli impegni di Roma, per essere pronto a questo torneo, e ho fatto anche molta palestra per recuperare il tono fisico», ha dichiarato appena giunto in Olanda. «Anche la classifica comporta una sfida, se voglio essere numero uno occorre salire tre gradini, e non sarà facile. Vado avanti con il mio percorso, come sempre, ma spero di giocare meglio dell’anno scorso nei tornei rimanenti del Grand Slam. In fondo, sono loro a fare la differenza».