È giunto ai titoli di coda Andy Murray e ogni torneo nel quale si schiera diventa una sorta di passerella agonistica nella quale dare il massimo, fino all’ultimo quindici. A Miami l’addio è stato ancora più speciale perché come aveva già ricordato in avvio di rassegna il sito di gara ed il posto hanno rappresentato molto (2 titoli e quattro finali) per lui: «A Miami mi sono allenato spesso, è stata per me una sorta di seconda casa». La sua corsa si è fermata al 3° turno, per mano del ceco Machac e dopo quasi 3 ore e 40 minuti di gioco. Nel terzo set, recuperato un break all’avversario e salito sul 5-5, Sir Andy ha preoccupato per un movimento innaturale con la caviglia sinistra che gli ha provocato una smorfia di dolore alla quale è seguita una corsa a balzelli verso la rete, prima di accasciarsi e toccare l’arto. Si è pensato al peggio, poi Murray si è rialzato, ha chiesto un medical time out ed è tornato in campo per provare a compiere, pur claudicante, l’ennesima impresa. Non gli è riuscita perché nel tie-break il ceco ha accelerato e l’ha tolto dai giochi: «È stato un torneo particolarmente importante per me - ha detto il britannico -, si sono sommate le emozioni lasciando il campo come molto probabilmente capiterà anche in altri eventi. Adoro questa città e durante il match non pensavo alle tante partite giocate a Miami, piuttosto al fatto che era l’ultimo e avrei voluto farlo durare ancora un po’». Lo sguardo dell’indomito scozzese è rivolto ai prossimi impegni: «Non vedo l’ora che arrivi la fine adesso, darò il massimo nei prossimi mesi e poi tornerò a casa dalla mia famiglia». Prima ci sarà l’appuntamento clou sui nobili prati di Wimbledon, dove il due volte campione cercherà di lasciare un’ultima impronta.
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Vavassori e Bolelli out nel doppio
Si è interrotta subito l’avventura in doppio di Andrea Vavassori e Simone Bolelli. I due azzurri si sono confrontati nel turno d’esordio con la prima coppia del ranking ATP formata dall’indiano Bopanna e dall’australiano Ebden, contro i quali avevano giocato e perso la finale degli Australian Open. In quella circostanza avevano ceduto in due set, mentre a Miami hanno alzato bandiera bianca nel match tie-break, per 10-4. L’obiettivo rimane la partecipazione alle Finals, che in singolare non dovrebbe sfuggire a Medvedev, a segno nel terzo turno, e in scioltezza nel secondo set, contro Norrie. Ieri spazio agli incontri di 3° turno della parte alta del draw. Ha vinto con fatica il russo Karen Khachanov che dopo essersi imposto agevolmente nel primo parziale ha subito la reazione di Francisco Cerundolo nel secondo. La decisione è arrivata nel tie-break del terzo dove Khachanov ha chiuso al quinto match point dopo aver rischiato un altro aggancio dell’argentino. Negli ottavi (20ª volta per il russo a livello 1000) troverà il tedesco Alexander Zverev, vittorioso nel testa a testa con l’americano Eubanks.
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Il circuito Wta
Nel torneo femminile la prima giocatrice a qualificarsi per i quarti è stata la greca Maria Sakkari, finalista a Indian Wells, e senza fatica. Ha approfittato del forfait per un problema muscolare della russa Kalinskaya. Chi ha invece fatto fatica a salire negli ottavi è stata la numero 1 del mondo Iga Swiatek che ha ritrovato la giovane Noskova, contro la quale aveva perso al 3° turno degli Australian Open. Questa volta Iga ha vinto in rimonta dopo aver ceduto il primo set al tie-break. Il doppio azzurro Errani/Paolini è salito nei quarti grazie al successo su Siegemund/Xu.