La magia di Sinner e il carro che non c'è

Sinner piace a tutti ed è scattata la gara ad accodarsi al fenomeno Jannik, ma c'è un problema...

TORINO - Domina l'avversario, senza mai perdere il controllo del match e stritolandolo fisicamente prima e psicologicamente dopo, ma Jannik Sinner ha sviluppato un altro superpotere: attrarre tutti a lui. Un tipo di magnetismo che non è nuovo dalle nostre parti, perché «gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso del vincitore», come ha spiegato mezzo secolo fa Ennio Flaiano, sintetizzando migliaia di pagine di analisi sociologica sul Paese. Da quando la Sinnermania ha effettuato un ulteriore salto di qualità, diciamo fra le Atp Finals di Torino e il trionfo alla Davis, abbiamo visto muoversi tutti: politici, cantanti, sportivi, scrittori, giornalisti più o meno famosi. Sinceri o ruffiani, appassionati o opportunisti, competenti o improvvisati, tutti vogliono saltare sul carro di Sinner.

Il carro che non c'è

Ma c'è un piccolo problema. Sinner non ha carro. La sua meravigliosa professionalità, un'etica del lavoro calvinista, il rispetto del suo mestiere fanno sì che sia una specie di monoposto e senza gancio per il traino. Certo, sorride, sorride a tutti. Non è insincero quando va a trovare la Nazionale di calcio o quando abbraccia Laura Pausini al termine del torneo, ma lo sguardo è sempre rivolto al prossimo impegno, al prossimo allenamento, alla prossima seduta e, senza cattiveria alcuna, né snobismo (ci mancherebbe), lo sguardo di Sinner chiude fuori tutti dal suo mondo, dove ci sono lui e i suoi obiettivi. E meno male, perché altrimenti potrebbe mettere a rischio i suoi superpoteri tennistici oppure sarebbe uno dei tanti.

Saper vincere

Invece no. Sinner è qualcosa di (quasi) nuovo per lo sport italiano, un vincente refrattario al fascino del riflettore, che quando celebra le sue vittorie al termine di un torneo dedica più tempo a parlare del collega sconfitto che di se stesso, che non recrimina quando perde né accampa scuse, ma riflette sugli errori e cerca di trarne subito una lezione. Pochi altri grandi atleti hanno la sua testa, pochi non hanno costruito almeno un piccolo carretto per accogliere una selezionatissima claque e questo rende ancora più unico e intrigante Sinner che, ad ogni vittoria, riesce a farci esaltare e riflettere su come si dovrebbero comportare uno sportivo e i suoi tifosi.

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