WIMBLEDON (INGHILTERRA) - Nonostante l'eliminazione del numero uno al mondo Jannik Sinner, l'Italia resta grande protagonista a Wimbledon: oltre a Jasmine Paolini nel tabellone femminile, infatti, a giocarsi il pass per la finale c'è anche Lorenzo Musetti che, dopo aver battuto l'americano Taylor Fritz ai quarti, dovrà gettare il cuore oltre l'oastacolo contro Novak Djokovic. Per il 22enne tennista carrarino si tratta del miglior risultato in uno torneo dello Slam. L'azzurro ha ammesso che l'erba è diventata la sua superficie preferita e che ha trovato un grande feeling. I risultati parlano per lui, anche se ora deve fare i conti con Nole che, tra l'altro, arriverà fresco all'appuntamento dato che non ha giocato il quarto per il ritiro dell'australiano Alex de Minaur. "Ancora non mi sono reso conto di tutto - ammette Musetti dopo la vittoria contro Fritz -. Sono molto felice di quello che ho fatto oggi e nel modo in cui ho combattuto fino alla fine. Ho cambiato modo di giocare per sviluppare il mio tennis set dopo set. Il quinto è stata la dimostrazione di una grande reazione. La strategia è stata cercare di mescolare ogni palla e comandare il gioco. Ad un certo punto della partita mi sono sentito in grado di vincere ogni punto, lui non era in una buona posizione grazie alla mia varietà nel gioco. In definitiva è certamente qualcosa su cui sto davvero lavorando. Fin da bambino non mi è mai piaciuto fare le stesse cose in campo. Probabilmente questa grande varietà di colpi è un buon aiuto sull’erba e lo sto facendo questa settimana dove ho giocato il mio miglior tennis".
Segui tutto il tennis LIVE sul nostro sito
Musetti e il feeling sull'erba
A proposito della sue evoluzione rivela: "In queste settimane non credo abbia fatto la differenza il talento, ha fatto la differenza il fatto che mi sono messo in gioco come uomo, come persona e come giocatore. È ovvio che il talento in certe situazioni aiuta tanto e come si è visto al quinto set ho cambiato marcia e il talento è stato dalla mia parte, ma non basta solo quello. In questi anni ho ottenuto poco rispetto a quello che posso raggiungere, fino ad oggi sto mettendo il 100%, posso prendere qualche consapevolezza del mio livello e del giocatore che posso diventare. Ho sentito la necessità di cambiare certe cose specialmente in campo a livello di atteggiamento e di attitudine, troppe partite buttate via. Spesso il fatto di giocar male mi creava una vergogna, poi ho capito che conta altro in questo sport. Anche i primi turni qui non ho espresso il mio miglior tennis, com’è giusto e normale che sia. Però l’ho accettato e sono andato avanti e sono riuscito a trovare dei metodi per vincere le partite. Questo è quello che mi sta facendo bene".