Sinner-Halep: gli elementi in comune
Tanti gli elementi in comune con il caso che ha colpito Sinner - che dopo avere trionfato a Shanghai è tornato in campo a Riyad battendo Medvedev al Six King Slam - in attesa di conoscere la decisione dei giudici di Losanna. Il numero uno al mondo era stato inizialmente squalificato in seguito alla positività a un miliardesimo di grammo di Clostebol rilevata in occasione del torneo di Indian Wells, per poi essere reintegrato in quanto l'assunzione del metabolita era stata giudicata accidentale. Tuttavia, come accaduto per Halep, la Wada evidenziato la "negligenza" del giocatore nel prevenire il rischio che sostanze dopanti potessero essere introdotte nel prorpio ambiente di lavoro, peraltro con la responsabilità di quei membri dello staff inquadrati contrattualmente dal tennista e pertanto tenuti ad aderire alla linea di prevenzione e contrasto al doping riportata negli stessi contratti di assunzione. Tanto più se si tratta del leader del ranking mondiale, proprio come Halep al suo tempo. Elemento presente nelle stesse motivazioni del Tas: “L’atleta che stiamo giudicando oggi non è una semplice giocatrice di tennis professionista: ha grandissima esperienza, è ai vertici del ranking mondiale da tempo e ha vinto due slam“.
Sinner-Halep: le differenze
Resta però il fatto che Halep ha assunto consapevolmente l'integratore contenente il Roxadustat, mentre Sinner non era a conoscenza di essere stato contaminato dal Clostebol durante le sessioni di massaggio con il fisioterapista Giacomo Naldi, che aveva fatto uso della pomata per curare una ferita alla mano. Naldi - poi licenziato insieme al preparatore Umberto Ferrara - era stato poi ripreso sugli spalti con una evidente fasciatura alla mano. I legali dell'altoatesino dovranno dunque rispondere sul perché il "tennista più forte al mondo" si sia circondato di un personale poi rivelatosi inadeguato al ruolo - stando a quanto ritenuto dalla Wada - così come Halep ha accolto il suggerimento del proprio fisioterapista che non può però vantare "le necessarie competenze mediche". Lo stesso aspetto della "negligenza" che ha riguardato anche Paul Pogba, il cui caso ha conosciuto ulteriori sviluppi con la riduzione della pena decisa dal Cas.