La verità sull'Arabia
Anche il pupillo di Juan Carlos Ferrero è tornato sul Six Kings Slam di Riad, dove ha ceduto in finale proprio all’altoatesino. «Se dicessi di esser andato lì solo per divertirmi e giocare non pensando ai soldi, mentirei. Lavoriamo tutti per quello, è la vita. Amo giocare a tennis e la maggior parte delle volte lo faccio senza pensare ai soldi: lo faccio per divertimento e per l'amore che ho per questo sport. Ma dobbiamo anche essere realisti e capire che lo si fa anche per guadagnare e quello messo in palio in Arabia era il montepremi più ricco mai assegnato nella storia. E questa, almeno per me, era una buona motivazione», ha spiegato Alcaraz, che proprio come Sinner nelle precedenti apparizioni non è ancora riuscito ad esprimersi al meglio sui campi di Bercy. «Qui non ho mai giocato molto bene. È un torneo che arriva a fine stagione, forse la stanchezza o il fatto che dovessi comprendere bene che una stagione non si chiude a settembre. Quest'anno però mi sento in condizioni diverse: so quel che devo fare e ultimamente ho svolto un ottimo lavoro. Quindi mi sento pronto per fare un buon risultato».