È un feeling quello tra Jannik Sinner e Torino che, come capita agli amori veri, si rafforza di stagione in stagione. Ha iniziato a prendere forma nel 2021 quando l’attuale numero 1 del mondo era numero 9 e affrontò la prima edizione “sabauda” delle Finals da prima riserva subentrando dal secondo incontro del girone a uno sfortunatissimo Matteo Berrettini, all’epoca guida indiscussa del movimento maschile azzurro. Il pubblico maturò subito un sentimento di trasporto verso quello che era ancora un giocatore in fase di costruzione ma già ben consapevole dei propri obiettivi. Le Finals hanno ritrovato Sinner lo scorso anno e proprio dal Pala Alpitour, oggi rinominato Inalpi Arena, è iniziata la scalata dell’asso azzurro alla vetta del ranking. Lo scorso anno Sinner è diventato un vero e proprio beniamino del pubblico torinese e ovviamente italiano ma qui ha sentito quel calore e quel trasporto che forse solo nelle sue valli può dirsi simile, anche se molto più intimo. Nel 2023 ha battuto Djokovic nel girone, poi ha perso contro il serbo la finale ma le sue prove torinesi sono state quelle di un predestinato a guidare il gruppo. Domenica è tornato in tale veste e l’attesa della gente gli ha già tributato quel tipo di onore che si riserva alle star.