Cala il sipario su una stagione senza precedenti. In attesa del ritorno in campo in Coppa Davis - al via il 19 novembre a Malaga - Jannik Sinner ha salutato il calorosissimo pubblico di Torino che, come lui stesso ha dichiarato, lo ha portato in spalla già una settimana prima del march d’esordio alle Atp Finals, l’ultimo appuntamento Atp che riallacciandosi al primo trionfo stagionale all’Australian Open ha portato in dote l’ottavo e ultimo titolo in palio nel 2024. Alla Inalpi Arena, il numero 1 al mondo ha chiuso un ciclo stagionale con numeri che la storia dell’Italtennis non aveva mai conosciuto prima. Per citarne giusto un paio: 70 vittorie nello stesso anno, di cui 11 consecutive, e una serie di 25 successi sugli ultimi 26 incontri stagionali disputati. E ancora, 8 titoli ufficiali, alcuni dei quali non avevano mai messo piede in Italia. Insomma, lasciata Melbourne con il primo Slam dell’anno in tasca, dopo un lungo viaggio in giro per il mondo Sinner è tornato in Italia da numero 1 nonostante la palla al piede del caso Clostebol. E a Torino, il campione azzurro ha potuto finalmente celebrare il suo primo titolo casalingo (che lo stesso Vagnozzi ha definito "fondamentale" dopo il forfait agli Internazionali di Roma). Poche ore dopo l’incontro, l’altoatesino è intervenuto a “Che tempo che fa” per raccontare il suo ultimo trionfo prima di unirsi al team capitanato da Filippo Volandri.
Sinner: "Potenziale ancora sotto al 100%"
Invitato a rispondere sulla propria percentuale di crescita, Sinner ha dichiarato di avere ancora margini da sfruttare in vista della prossima stagione: "Il numero è molto difficile, quello che sono sicuro è che a 23 anni non puoi essere al cento per cento. Nessuno di noi con 23 anni era perfetto e nessuno lo sarà però ho il mio team a fianco che mi aiuta. Non vedo l’ora di ricominciare a lavorare e vedere cosa posso fare meglio, questo mi renderà un giocatore migliore perché se vuoi mantenere questa posizione devi lavorare sempre. Se mi commuovo a vedermi giocare? Ti ringrazio, sei molto gentile, è da un bel po’ che non ci vediamo. Io gioco e basta, non penso ad altro in campo, sicuramente questo titolo è molto speciale avendo giocato in Italia con il pubblico italiano. Ci tenevo tanto a fare bene, l’anno scorso eravamo molto vicini a riuscirci, quest’anno è una sensazione completamente diversa, vincerlo qui davanti a tantissimi spettatori è un grandissimo onore e una bellissima emozione. Voglio solo ringraziarvi del vostro tifo, ma soprattutto quando le cose non andavano bene perché è proprio lì che sentivo tanto calore e questo fa tantissimo effetto”.