Dimitrov 7
È stato un anno positivo per Grigor Dimitrov. Il bulgaro a 33 anni è riuscito a elevare il suo livello tornando in top 10 (partiva dalla quattordicesima posizione del 25 dicembre 2023). La stagione è iniziata subito alla grande con il trionfo nel primo torneo dell’anno a Brisbane (vittoria in finale contro Rune). Poi anche la finale a Marsiglia (ko contro Humbert), la semifinale a Rotterdam, il ko nella finalissima contro super Sinner nel 1000 di Miami e la sconfitta nel match per il titolo a Stoccolma contro Paul. Negli Slam forse ci si aspettava qualcosa di più ma due quarti di finale (a Parigi e New York) sono comunque un risultato di tutto rispetto (in Australia è stato eliminato ai sedicesimi di finale da Borges mentre a Wimbledon è uscito agli ottavi per ritiro contro Medvedev). Campione infinito.
De Minaur 7
Anche Alex de Minaur, così come Dimitrov, ha avuto la forza di elevare il suo gioco diventando uno dei più forti tennisti al mondo. La stagione dell’australiano è stata un crescendo di qualità: dopo il ko nel primo Slam dell’anno agli ottavi contro Rublev (fuori solo al quinto set) è riuscito a raggiungere la finalissima di Rotterdam (ko contro Sinner). In Messico, nel torneo di Acapulco, ha festeggiato il trionfo battendo Ruud in finale e poi si è ripetuto anche sull’erba, in Olanda, a S-Hertogenbosch (trionfo contro Korda). A Parigi, Londra e New York non è andato oltre i quarti ma ha comunque confermato i miglioramenti messi in mostra nella prima parte della stagione. La ciliegina sulla torta è stata la partecipazione alle Finals di Torino anche se nel gruppo Nastase ha collezionato 3 sconfitte. L’obiettivo per l’anno prossimo sarà quello di riuscire a fare l’ulteriore salto di qualità che potrebbe portarlo in top 5. In ascesa.
Rublev 5.5
Due tornei vinti (di cui un 1000) ma anche molte delusioni per Rublev che in 365 giorni è passato dal numero 5 all’8 nella classifica mondiale. Il russo era partito alla grande a gennaio: subito trionfo a Hong Kong contro Ruusuvuori e successivamente quarti di finale nel primo Slam della stagione agli Australian Open (battuto da Sinner in tre set). Poi però sono arrivate altre sconfitte, la squalifica a Dubai (il russo qualche giorno dopo vincerà il ricorso vedendosi riconsegnati punti e prize money) e le eliminazioni all’esordio a Miami, Montecarlo e Barcellona. A Madrid la stagione è sembrata svoltare in positivo grazie al trionfo contro Auger-Aliassime ma sia al Roland Garros che a Wimbledon sono arrivate altre delusioni (contro Arnaldi e Comesana). Un nuovo cambio di passo è arrivato a Montreal (prestigiosa la vittoria contro Sinner ai quarti) ma poi in finale non è riuscito a completare l’opera perdendo contro Popyrin (in due rapidi set). Anche nell’ultimo Slam del 2024 non è andato oltre gli ottavi (ko contro Dimitrov) e il finale di stagione è stato lieto solo per la partecipazione alle Finals di Torino (3 ko anche per lui, così come De Minaur, nel gruppo Newcombe). Altalenante.
Djokovic 7
Per uno come Novak Djokovic non vincere tornei nel circuito ATP è una notizia. Per la prima volta dal 2005 il serbo non è stato in grado di sollevare alcuna Coppa ma certamente il trionfo alle Olimpiadi di Parigi in finale contro Alcaraz è la gemma che nobilita non solo la stagione ma anche la carriera di Nole. Di sicuro passare dal numero 1 al numero 7 nel ranking ATP in soli 365 giorni non è una bona notizia per Djokovic che però, per sua stessa ammissione, non sembra essere più in cima nella scala delle sue priorità. In stagione restano da segnalare la semifinale agli Australian Open (persa contro Sinner), la finalissima di Wimbledon (ko contro Alcaraz) e l’atto conclusivo del 1000 di Shanghai (di nuovo battuto dal nuovo numero 1 del mondo). Eterno.