Il tennis italiano sul tetto del mondo e le altre Nazioni a studiare il modello. Perché di sistema si tratta. Sinner non lo puoi costruire, ma tutto il resto è chiaramente frutto di un progetto che dopo 24 anni di presidenza Angelo Binaghi resta in divenire. Raggiunto un obiettivo se n’è già posto un altro. E alle spalle c’è il lavoro, con Jasmine Paolini che è l’emblema di tutto questo. I tre trionfi sul campo delle ultime due settimane poi sono quattro, considerando la conferma delle Nitto Atp Finals in Italia (e a Torino almeno fino al 2027). A capo di un anno in cui non c’è stato mese senza vittorie. Angelo Binaghi, poi ospite con Berrettini del TG1 serale, ne ha parlato a lungo a “La politica nel pallone”, trasmissione condotta da Emilio Mancuso su Radio Rai.
Binaghi: "Berrettini 10 e lode. Musetti..."
E ha dato qualche voto, tenendosi basso con la sua Fip che invece dovrebbe essere replicata altrove. "Noi dirigenti meritiamo un 7 perché siamo stati fortunati. Invece Sinner è al di là di ogni valutazione, è un fenomeno che oggi non è misurabile. A Berrettini darei un dieci e lode, l’anno scorso è stato il primo tifoso dei suoi compagni, li ha seguiti a Malaga e quest’anno li ha trascinati a Malaga. In campo sei vittorie su sei ed era pronto anche a darci la settima. Musetti è il giocatore più giovane della squadre, la Davis è una brutta bestia, può capitare e ne farà tesoro. Ha avuto una stagione straordinaria, ricordiamo la medaglia di bronzo ai Giochi. Gli do un bell’otto, anzi nove. Bolelli e Vavassori hanno fatto un punto decisivo, sono una delle coppie di doppio più forti del mondo e meritano un 9 e mezzo. Volandri è stato ancora più fortunato di noi e prende un 8 e mezzo".