Sinner o Berrettini? Binaghi fa un altro nome: “La vera sorpresa dell’anno”

Il presidente della Fitp: “Nel 2025 vogliamo vincere a Roma. Clostebol? Caso chiuso, il peggio è passato"

Il tennis italiano sul tetto del mondo e le altre Nazioni a studiare il modello. Perché di sistema si tratta. Sinner non lo puoi costruire, ma tutto il resto è chiaramente frutto di un progetto che dopo 24 anni di presidenza Angelo Binaghi resta in divenire. Raggiunto un obiettivo se n’è già posto un altro. E alle spalle c’è il lavoro, con Jasmine Paolini che è l’emblema di tutto questo. I tre trionfi sul campo delle ultime due settimane poi sono quattro, considerando la conferma delle Nitto Atp Finals in Italia (e a Torino almeno fino al 2027). A capo di un anno in cui non c’è stato mese senza vittorie. Angelo Binaghi, poi ospite con Berrettini del TG1 serale, ne ha parlato a lungo a “La politica nel pallone”, trasmissione condotta da Emilio Mancuso su Radio Rai.

Binaghi: "Berrettini 10 e lode. Musetti..."

E ha dato qualche voto, tenendosi basso con la sua Fip che invece dovrebbe essere replicata altrove. "Noi dirigenti meritiamo un 7 perché siamo stati fortunati. Invece Sinner è al di là di ogni valutazione, è un fenomeno che oggi non è misurabile. A Berrettini darei un dieci e lode, l’anno scorso è stato il primo tifoso dei suoi compagni, li ha seguiti a Malaga e quest’anno li ha trascinati a Malaga. In campo sei vittorie su sei ed era pronto anche a darci la settima. Musetti è il giocatore più giovane della squadre, la Davis è una brutta bestia, può capitare e ne farà tesoro. Ha avuto una stagione straordinaria, ricordiamo la medaglia di bronzo ai Giochi. Gli do un bell’otto, anzi nove. Bolelli e Vavassori hanno fatto un punto decisivo, sono una delle coppie di doppio più forti del mondo e meritano un 9 e mezzo. Volandri è stato ancora più fortunato di noi e prende un 8 e mezzo".

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Binaghi: "Paolini la vera sorpresa del 2024"

Binaghi che non dimentica certo Jasmine Paolini: "La vera sorpresa di quest’anno. Nessuno avrebbe mai pensato che potesse raggiungere questi risultati: dieci e lode". Ed ecco gli obiettivi per la prossima stagione: "è limitativo chiedersi quante Davis si possono vincere. Innanzitutto vogliamo vincere gli Internazionali d’Italia a maggio, sono 50 anni più o meno che non vinciamo. Poi credo ci si debba misurare su obiettivi più complessivi. Se Bellucci vince una partita torna tra i 100 e noi torniamo ad avere 10 giocatori tra i primi 100 (7 entro i 23 anni, ndr). Fognini e Nardi hanno appena vinto due Challenger. Dobbiamo crescere nel settore femminile. A breve rinforzeremo il settore femminile con qualche nuovo ingresso. Ci sta aiutando Roberta Vinci. Dobbiamo spingere di più sulle ragazze. Dobbiamo arrivare alla stessa situazione dei ragazzi, dieci nei primi cento". E si è tornato a parlare di Davis: "Non si può parlare solo di Coppa Davis in un calendario così intenso. Non si può sostenere questo ritmo e i ragazzi dovranno fare delle scelte. La fase finale in Cina a me sembra da pazzi, più probabile che in Cina ci vada la Billie Jean King Cup. Perché andare in Cina significa rinunciare ad almeno metà dei giocatori più forti al mondo. Gli altri fanno le regole noi vinciamo. Siamo la nazione più forte al mondo. Vale la dottrina di Sinner. Bisogna lavorare di più Avremo tutto il mondo contro. Siamo un grande paese. Dobbiamo essere orgogliosi".

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Binaghi sul caso Clostebol

La festa di fine anno, che poi è quella degli Oscar di Supertenns tv si ripeterà a Milano, "il 4 dicembre". Ma è quasi sicuro l’invito del Presidente della repubblica Mattarella, che aveva chiamato il tennis in febbraio dopo il trionfo di Sinner in Australia perché prima era impossibile riunire tutti. E così potrebbe essere anche questa volta: "Andremo da Mattarella quando il presidente ci inviterà. È difficilissimo riuscire a riunire i ragazzi e le ragazze. Il nostro è uno sport individuale. Il Presidente è un intenditore sono sicuro che troverà la data migliore. Possiamo andare tutti insieme per festeggiare questi successi straordinari". E si può fare senza pensare al caso Clostebol: "Il caso è chiuso. Il peggio è passato. Tutto il mondo ha capito cosa è capitato a Jannik. La sentenza una formalità. Ho grande fiducia nel Tas. Aspettiamo di avere una bella notizia prima possibile".

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Il tennis italiano sul tetto del mondo e le altre Nazioni a studiare il modello. Perché di sistema si tratta. Sinner non lo puoi costruire, ma tutto il resto è chiaramente frutto di un progetto che dopo 24 anni di presidenza Angelo Binaghi resta in divenire. Raggiunto un obiettivo se n’è già posto un altro. E alle spalle c’è il lavoro, con Jasmine Paolini che è l’emblema di tutto questo. I tre trionfi sul campo delle ultime due settimane poi sono quattro, considerando la conferma delle Nitto Atp Finals in Italia (e a Torino almeno fino al 2027). A capo di un anno in cui non c’è stato mese senza vittorie. Angelo Binaghi, poi ospite con Berrettini del TG1 serale, ne ha parlato a lungo a “La politica nel pallone”, trasmissione condotta da Emilio Mancuso su Radio Rai.

Binaghi: "Berrettini 10 e lode. Musetti..."

E ha dato qualche voto, tenendosi basso con la sua Fip che invece dovrebbe essere replicata altrove. "Noi dirigenti meritiamo un 7 perché siamo stati fortunati. Invece Sinner è al di là di ogni valutazione, è un fenomeno che oggi non è misurabile. A Berrettini darei un dieci e lode, l’anno scorso è stato il primo tifoso dei suoi compagni, li ha seguiti a Malaga e quest’anno li ha trascinati a Malaga. In campo sei vittorie su sei ed era pronto anche a darci la settima. Musetti è il giocatore più giovane della squadre, la Davis è una brutta bestia, può capitare e ne farà tesoro. Ha avuto una stagione straordinaria, ricordiamo la medaglia di bronzo ai Giochi. Gli do un bell’otto, anzi nove. Bolelli e Vavassori hanno fatto un punto decisivo, sono una delle coppie di doppio più forti del mondo e meritano un 9 e mezzo. Volandri è stato ancora più fortunato di noi e prende un 8 e mezzo".

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