"Paolini, il valore aggiunto e lo studio di Sinner: c'entra anche lo sci"

Le parole di Furlan su Jasmine: "La forza di Jannik sta in un timing eccezionale sulla palla e in una grande stabilità"

Sono passati appena cinque giorni dall’ultimo trionfo di un 2024 da favola per Jasmine Paolini, la storica conquista della Billie Jean King Cup, ma Renzo Furlan, a casa dopo tante settimane in giro per il mondo, dentro di sé sta già pensando a cosa fare per continuare a stupire. "È stato veramente un anno pazzesco se mettiamo in fila tutto ammette il coach della n.4 del mondo – dal titolo 1000 a Dubai alle due finali Slam, dall’oro alle Olimpiadi in doppio, specialità in cui Jasmine e Sara hanno vinto quattro tornei, alla doppia qualificazione per le Wta Finals fino alla ciliegina del successo con la Nazionale a Malaga. Una stagione straordinaria, ma questa considerazione dura il tempo che dura, bisogna subito porre l’attenzione su come allenarsi per riuscire ad ottenere il massimo profitto nei prossimi impegni che ci attendono". La 28enne di Bagni di Lucca è in vacanza alle Maldive e al suo rientro inizierà la preparazione off-season in vista del 2025, con primo appuntamento la United Cup a Sydney.

"L’annata di Jas è durata fino al 20 novembre, con tantissime partite fra singolo e doppio, aveva bisogno di 10 giorni per staccare completamente la spina e ritrovare energie. Cominceremo a lavorare l’1 o il 2 dicembre e prima di Natale partiremo per l’Australia, visto che il 29 c’è l’esordio nella competizione a squadre mista, propedeutica agli eventi successivi. Nel nostro caso il torneo di Adelaide e poi lo Slam a Melbourne".

"Paolini a Wimbledon l'emozione più grande"

Tra i tanti exploit della tennista azzurra non è semplice per il suo allenatore individuare un momento clou. "Conquistare un titolo 1000 a Dubai, in maniera inaspettata, è stato qualcosa di notevole – spiega il 54enne di Cimetta di Codognè – però devo confessare che quello che ho accusato di più in termini di atmosfera e sensazioni è stato Wimbledon. Sapevo che per le sue caratteristiche Paolini poteva giocare bene sull’erba, però non ero così certo della sua competitività al massimo livello. Poi sarà che ha disputato tre match sul campo 1 e altrettanti sul Centrale, e le emozioni che ho vissuto e che mi sono rimaste dentro sono speciali". Proprio ai prati londinesi è legato anche il piccolo rammarico che Renzo si porta dentro. "Fermo restando che lei ha sempre dato il massimo, ha avuto qualche chance che non ha colto nella finale con Krejicikova, che si bilancia però con quanto accaduto negli ottavi con il ritiro della Keys nella fase decisiva del 3° set, portata al limite della tenuta fisica proprio da Jasmine. In ogni caso siamo strafelici di come è andato il 2024". Questo significa anche che il prossimo anno la toscana è attesa da pesanti cambiali.

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"Paolini, il valore aggiunto"

"Chi non le ha in questo sport, dove oggi vinci e domani sei in discussione. Jasmine sa il livello che ha ed è molto focalizzata a dare il meglio di sé. Per esempio aver fatto match pari con Swiatek a Malaga ha lasciato tanto in termini di consapevolezza, lo si è visto due giorni dopo con Sramkova. Occorre soffermarsi sugli aspetti che permettono di migliorare quei piccoli dettagli necessari per alzare sempre più l'asticella, e il bello è verificare poi se questo funziona. Quindi continueremo a lavorare sul servizio, molto migliorato ma ancora un po' discontinuo. Notevoli progressi ha compiuto nel diritto difensivo, mentre bisogna gestire meglio la prima palla dopo servizio e risposta. E proveremo a farle utilizzare di più il rovescio lungolinea, che può diventare un valore aggiunto".

"Paolini, copia da Sinner"

Magari copiando qualcosa a Sinner, che sa usare a dovere questo colpo. "In effetti per qualche accorgimento tecnico ci siamo ispirati a Jannik. La sua forza sta in una decontrazione superiore e un timing eccezionale sulla palla, unito ad una stabilità che gli viene dallo sci. Non è solo un numero 1, in questo momento è dominante, lo abbiamo visto nel modo in cui ha vinto le Finals senza far arrivare mai a 5 gli avversari e in Davis. È un’epoca d’oro per il tennis italiano: oltre a Sinner abbiamo un top 15 come Musetti, Berrettini in ripresa, i vari Cobolli, Arnaldi e Darderi, a parte Matteo tutti nati nel 2001 e 2002, dunque con tanti anni di carriera davanti, e altri giovani stanno salendo in classifica. Nel femminile l’età delle nostre giocatrici è più alta, ma abbiamo una top 5 e altre tre nelle prime 100, mi auguro – l’auspicio di Furlan – che sull’onda di questi brillanti risultati arrivino altre ragazze".

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Sono passati appena cinque giorni dall’ultimo trionfo di un 2024 da favola per Jasmine Paolini, la storica conquista della Billie Jean King Cup, ma Renzo Furlan, a casa dopo tante settimane in giro per il mondo, dentro di sé sta già pensando a cosa fare per continuare a stupire. "È stato veramente un anno pazzesco se mettiamo in fila tutto ammette il coach della n.4 del mondo – dal titolo 1000 a Dubai alle due finali Slam, dall’oro alle Olimpiadi in doppio, specialità in cui Jasmine e Sara hanno vinto quattro tornei, alla doppia qualificazione per le Wta Finals fino alla ciliegina del successo con la Nazionale a Malaga. Una stagione straordinaria, ma questa considerazione dura il tempo che dura, bisogna subito porre l’attenzione su come allenarsi per riuscire ad ottenere il massimo profitto nei prossimi impegni che ci attendono". La 28enne di Bagni di Lucca è in vacanza alle Maldive e al suo rientro inizierà la preparazione off-season in vista del 2025, con primo appuntamento la United Cup a Sydney.

"L’annata di Jas è durata fino al 20 novembre, con tantissime partite fra singolo e doppio, aveva bisogno di 10 giorni per staccare completamente la spina e ritrovare energie. Cominceremo a lavorare l’1 o il 2 dicembre e prima di Natale partiremo per l’Australia, visto che il 29 c’è l’esordio nella competizione a squadre mista, propedeutica agli eventi successivi. Nel nostro caso il torneo di Adelaide e poi lo Slam a Melbourne".

"Paolini a Wimbledon l'emozione più grande"

Tra i tanti exploit della tennista azzurra non è semplice per il suo allenatore individuare un momento clou. "Conquistare un titolo 1000 a Dubai, in maniera inaspettata, è stato qualcosa di notevole – spiega il 54enne di Cimetta di Codognè – però devo confessare che quello che ho accusato di più in termini di atmosfera e sensazioni è stato Wimbledon. Sapevo che per le sue caratteristiche Paolini poteva giocare bene sull’erba, però non ero così certo della sua competitività al massimo livello. Poi sarà che ha disputato tre match sul campo 1 e altrettanti sul Centrale, e le emozioni che ho vissuto e che mi sono rimaste dentro sono speciali". Proprio ai prati londinesi è legato anche il piccolo rammarico che Renzo si porta dentro. "Fermo restando che lei ha sempre dato il massimo, ha avuto qualche chance che non ha colto nella finale con Krejicikova, che si bilancia però con quanto accaduto negli ottavi con il ritiro della Keys nella fase decisiva del 3° set, portata al limite della tenuta fisica proprio da Jasmine. In ogni caso siamo strafelici di come è andato il 2024". Questo significa anche che il prossimo anno la toscana è attesa da pesanti cambiali.

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