E adesso parlano tutti dell’Italia del tennis e del suo trascinatore, Jannik Sinner. Elogi e apprezzamenti arrivano da più parti e tutte autorevoli. Uno dei coach più famosi al mondo, Patrick Mouratoglou, ha affermato a “Tennis Majors” che Jannik può essere definito un Djokovic 2.0: "Credo abbia senso chiamarlo così perché il suo movimento e il suo contropiede hanno dell’incredibile. Sinner possiede le stesse qualità di Novak ma ha aggiunto il 2.0, perché sa esprimerle a maggior velocità e colpendo prima la palla. Ciò che lo rende assolutamente speciale, in una sorta di moto perpetuo, è la sua abilità di tenere un ritmo altissimo senza sbagliare. Si muove sempre in avanti. Questo rende estremamente difficile giocare contro di lui. In pratica, quando lo si attacca, lui contrattacca. È molto aggressivo, colpisce la palla in anticipo, non dà tempo ai suoi avversari di trovare contromisure e commette un numero molto basso di errori non forzati. Come fai a competere contro un ragazzo come lui?".
Mouratoglou incensa Sinner
Ma quella che potremmo definire la nuova frontiera di Jannik ha anche altre peculiarità, ribadite dal coach già mentore di Serena Williams: "Sinner ha migliorato molto il servizio, aspetto davvero importante. Se si guardano le sue partite, quando ci sono momenti chiave riesce a risolverli con degli ace o servizi vincenti. Poi la sua risposta è micidiale. Per riuscire a metterlo in difficoltà devi 'fargli male', tenere un ritmo forsennato e i rischi per i suoi rivali di andare fuori ritmo sono altissimi. Sinner sa contrastare qualunque tipo di palla, in spin, piatta, con lo slice. Non va mai in affanno e ogni volta è sempre lui a attaccarti".