Il pensiero di Nole sulla ex Jugoslavia
Sull’unione delle nazioni dell’ex Jugoslavia, Djokovic ha aggiunto: "Nei miei sogni più sfrenati, direi in uno scenario perfetto, perché no? Parliamo la stessa lingua o una lingua molto, molto simile. Ci capiamo perfettamente. Se guardi i nostri costumi tradizionali, musica, danza, cibo: sono gli stessi! Esattamente gli stessi. Solo che le parole usate per descriverli sono diverse. Quindi sì, sono favorevole a unire le nostre Nazioni il più possibile. Non penso sia realisticamente fattibile, anche se nulla è impossibile. Ecco perché dico che, se dimostriamo di avere le stesse radici, la stessa storia e di provenire dalle stesse identiche tribù, allora forse qualcosa scatterà nelle persone", rivela Nole.
Da Federer a Sinner
Tornando al tennis, Djokovic ha parlato dei suoi rivali del passato e del presente: "Una parola per ognuno di loro? Roger Federer: Eleganza. Rafael Nadal: Tenacia. Carlos Alcaraz: Carisma. Jannik Sinner: Sci. Il più intimidatorio? Ti rispondo Nadal. Era famoso per questo, ancora oggi corre nei piccoli corridoi dello spogliatoio e mette letteralmente al tappeto chi gli si para davanti. Escono dalla toilette e lui vuole fargli sentire la sua presenza. Capisci? È un messaggio molto fisico. Ti dice: io sono qui. Sto saltando in giro. Sono pronto per una battaglia. Sarò aggressivo con te fin dall’inizio. Dal primo istante sentirai i miei grugniti. Questo intimorisce molti giocatori", ha concluso Djokovic.