Djokovic adesso fa tenerezza, corretto il tiro: “Una reazione vergognosa”

La stampa australiana si schiera con Nole, bersagliato dai fischi di Melbourne: “Non chiamatelo Happy Slam”

MELBOURNE (AUSTRALIA) - È durata solo un set la semifinale dell'Australian Open tra Novak Djokovic e Alexander Zverev. Sconfitto al tiebreak, il serbo ha deciso di alzare bandiera bianca a causa da un infortunio che, punto dopo punto, lo ha condizionato limitandolo nei movimenti. Il 37enne di Belgrado, che detiene il record di successi sul cemento di Melbourne con dieci affermazioni, inseguiva il 25° titolo Slam, ma di fronte al problema fisico si è dovuto arrendere. La sua decisione, però, è stata fortemente criticata dal pubblico sugli spalti, che ha accompagnato la sua uscita dal campo con fischi e buu ingenerosi nei confronti di un campione come Nole. Un comportamento subito criticato dallo stesso Zverev e che ha portato la stampa australiana a schierarsi al fianco dell'ex numero uno al mondo, in netto contrasto a quanto avvenuto prima della semifinale contro il tedesco per via degli allenamenti saltati come possibile pretattica.

Il The Australian difende Novak Djokovic

Nello specifico il The Australian scrive: “Non chiamatelo Happy Slam, il campione meritava di più: felicità non è il termine giusto. C’è stata una reazione vergognosa al ritiro di Novak Djokovic, lì ha vinto 10 volte, non ci ha forse intrattenuto?". Ancora più sprezzante il passaggio successivo: “Dopo tutte le vessazioni subite dal pubblico australiano nei suoi 20 anni agli Open, dopo tutte le partite epiche giocate con la folla schierata contro di lui, dopo essere stato trattenuto dal governo australiano per la sua posizione contro i vaccini, ci ha comunque salutato con un pollice alzato. La reazione del pubblico è stata qualcosa tra il deludente e il vergognoso”.

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