Il giovane che fa apparire normale lo straordinario e che pare non avere limiti l’ha già annunciato alla vigilia di questo Australian Open trionfale: "La fame di vincere non andrà mai via". Vale la pena di partire da qui allora, per il giovane uomo che non lascia intendere di essere ancora ragazzo, tanto è maturato in fretta cogliendo ogni aspetto della sua esistenza e riflettendoci sopra. E vale la pena di partire da quel gesto e dalle parole, le mani sulle spalle di Zverev. Appena conquistato un altro successo con un’apparente semplicità disarmante. Perché Jannik Sinner da San Candido è attento a tutto, in campo e fuori. E siccome non smetterà di avere fame il Grande Slam da tanti agognato è possibile. È un Everest da scalare. E anche quando sei quasi in cima può capitare qualcosa. C’era quasi arrivata Serena Williams e ha trovato di fronte un’italiana che l’ha affettata di tagli e variazioni di ritmo. Us Open 2015, vince la Vinci e Serena fa ciao ciao ai suoi sogni. Era praticamente lassù Novak Djokovic il 12 settembre 2021, prima di sciogliersi al cospetto dell’inatteso Daniil Medvedev, della tensione che congela le gambe davanti al traguardo, della stanchezza. Anche. E dunque anche quando sembra lì, a portata di mano il Sacro Graal è difficile da afferrare. Lo dimostrano i pochi a esserci riusciti.
Sinner di cemento: ma su erba e terra rossa...
Ma Jannik è giovane per l’appunto è ha accumulato un tale vantaggio sugli avversari in termini di maturità, comprensione del gioco, controllo delle emozioni, tenuta mentale che nemmeno il solco in classifica dimostra appieno. Sinner è oltre, come un alieno piovuto sulla terra dal futuro. Nello storia dello sport ci sono sempre stati campioni capaci di anticipare i tempi. La velocità a cui gioca, tira i suoi colpi, veleggia e ondeggia scivolando per il campo come su una pista da sci non sono cose di oggi per tutti, lo saranno fra qualche anno. E la sa fame fa la differenza, è un’ossessione positiva, come quella che spingeva Michael Jordan e in parte il suo emulo Kobe Bryant che proprio ieri Jannik ha voluto ricordare durante la premiazione, indossando le scarpe del fuoriclasse tragicamente morto 5 anni fa in un incidente aereo. C’è chi sostiene che la superiorità di Sinner sia schiacciante solo sul cemento, dove Jannik è ingiocabile. Ma sul mattone rosso sbriciolato del Roland Garros è già arrivato in semifinale. E a Wimbledon pure, nel 2023. Sui prati ha già vinto e può tranquillamente arrivare in fondo a giocarsela. Certo, conta anche la fortuna, che si manifesta spesso nella salute fisica mantenuta.