Inesorabile. Come un finale già scritto, come un destino già noto, come voleva ogni (poco scaramantica, perché ormai travolge anche quella) previsione della vigilia, Jannik Sinner si riconferma campione a Melbourne, vincendo il suo secondo Australian Open consecutivo. La vittoria dell'incontrastato n. 1 del mondo permette all'Italia di scrivere nuove pagine di storia sul libro del tennis mondiale. Se a qualcuno fosse rimasto qualche dubbio, Sinner è ormai inconfutabilmente il giocatore più forte che il nostro paese abbia mai visto: a soli 23 anni Jannik ha già vinto tre Slam, superando Nicola Pietrangeli e diventando l'azzurro più coronato nei Major. "I record devono essere battuti, poi i conti si fanno alla fine delle carriere. Ma Jannik sta esagerando!" - ha scherzato la leggenda nativa di Tunisi, che continua a seguire Sinner in barba ai suoi 91 anni. "Jannik si merita tutto per come gioca e per come si comporta in campo e fuori: spero che la gente smetta di pensare che io ce l'abbia con lui. Qualcuno ha detto che rosicavo, ma figuriamoci" ha detto all'Ansa Pietrangeli. Poi aggiunge: "Oggi nessuno al mondo può batterlo, al massimo può perdere lui se sta male. Non c'è trippa per gatti".

No trip for cats
"No trip for cats" insomma, come ama ribadire Paolo Bertolucci ogni volta che ne ha la possibilità. "È stato superiore in tutto e per tutto - ha spiegato a Sky Sport l'ex n. 12 ATP - poi certo, se contro questo Sinner uno commette 20 errori con il dritto, il risultato finale non può che essere questo". Gli fa eco anche Ivan Ljubicic: "La differenza tra Sinner e gli altri è sempre più netta. Bisogna dirlo, perché è superiore e lo è sempre di più. Contro Zverev non c'è stata partita, si è vista una superiorità tecnica notevole". Si sprecano i complimenti anche a livello internazionale, con alcuni fenomeni del passato (oggi talent di Eurosport) che hanno avuto l'opportunità di seguire da vicino il n. 1 del mondo nelle ultime settimane, rimanendo ancora più impressionati. "Sinner è di gran lunga il miglior giocatore al mondo sul cemento - dice John McEnroe, che tuttavia ha ancora qualche dubbio sul rendimento su terra e erba -. Ma Jannik è ancora giovane, sta migliorando anche lì".