Binaghi: "Sinner al Tas? E lui la parte lesa. Terribile ciò che sopporta da dieci mesi"

Dopo il trionfo di Melbourne, il presidente della Federtennis esalta la resilienza di Jannik: "Ha continuato a vincere anche se costretto ingiustamente sulla graticola per tutto questo tempo, quando tutto il mondo ha capito come stiano le cose. E anche la Wada ha capito che deve cambiare"
Binaghi: "Sinner al Tas? E lui la parte lesa. Terribile ciò che sopporta da dieci mesi"© ANSA

"Sinner al Tas il 16 e il 17 aprile? Ma è lui la parte lesa del caso Clostebol: dal marzo scorso, Jannik è stato messo ingiustamente sulla graticola, anche se tutto il mondo ha capito come siano andate esattamente le cose. La resilienza di Jannik è stata ed è eccezionale: mi auguro venga premiata a Losanna. Ho fiducia nel giudizio del Tas. Del resto, basta ascoltare ciò che dicono su questa vicenda  leggende del calibro di McEnroe e Navratilova per rendersi conto di quale sia il sentimento comune. Ho citato  McEnroe e Navratilova, non quei colleghi di Sinner, invidiosi e frustrati o altri cialtroni. Anche la Wada si è accorta di quanto sia necessario un cambiamento delle regole, sebbene voglia farlo sol in prospettiva. La sentenza del Tas dovrà essere dettata dali buonsenso che riconosca un volta di più quanto Jannik si sia comportato in maniera corretta ed esemplare".

Le parole di Binaghi

Angelo Binaghi, presidente dell'Età dell'Oro del tennis italiano, parla chiaro, come sempre e il suo intervento è particolarmente significativa all'indomani di un'altra giornata storica per lo sport italiano. L'ingegnere è ancora agli antipodi nel momento in cui si collega con "La Politica nel pallone", la storica trasmissione che, da vent'anni, Gr Rai Parlamento trasmette ogni lunedì. Lo incrocio nella puntata odierna, la numero 749, condotta da Emilio Mancuso. La introduce il messaggio di Sinner. Da Melbourne, prima di rientrare in Europa assieme a Zverev,  il Numero Uno ringrazia il suo team e i tifosi, "soprattutto perché li sento sempre vicini anche quando le cose non vanno bene". La celebrazione binaghiana dell'impresa australiana esalta la figura del campione gentiluomo, sottolinea l'eccezionalità del periodo che il tennis italiano sta vivendo con undici tricolori nei primi cento della classifica Atp; il boom di tesserati e praticanti; la caccia al biglietto per gli Internazionali d'Italia (29 aprile-18 maggio,  incremento del 40% in prevendita rispetto al 2024); i vent'anni durante i quali BInaghi ha letteralmente rifondato la Federazione ("All'epoca, il degrado economico e morale era completo; eravamo i peggiori al mondo, eravamo nella Serie C della Davis; oggi siamo i migliori del mondo"); la questione tv in chiaro, dopo la domenica che ha premiato Discovery e il suo primato assoluto di ascolti con 3,5 milioni di spettatori per Sinner-Zverev e il 33% di share: "Trent'anni fa con l'avvento della pay tv, il tennis era morto. Non vogliamo permettere accada di nuovo. È terribile pensare che i ragazzi e le ragazze appassionati del nostro sport debbano avere soldi per pagare l'abbonamento alle reti criptate. Il tennis deve tornare in tv per tutti e sempre". Perché l'AustrALIENO Sinner, come Tuttosport ha titolato stamane, è diventato l'esaltante patrimonio di tutti.

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