Sinner, il Tas è l’unico avversario: quando arriva la sentenza sul caso doping

Una Pasqua di passione per Jannik: la partita più importante dell’anno si giocherà a Losanna

Appassionati e addetti ai lavori (e probabilmente persino gli avversari) sono d'accordo: c'è un solo avversario che può fermare uno Jannik Sinner sul campo così dominante ed è il Tribunale Arbitrale dello Sport, chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dalla Wada. L'agenzia mondiale antidoping si è opposta infatti all'assoluzione decisa l'agosto scorso dall’Itia (International Tennis Integrity Agency), tribunale indipendente che ha giudicato in primo grado il caso della positività del 23enne di Sesto Pusteria al clostebol, in una concentrazione di “86 miliardesimi di grammo/millilitro” per il controllo effettuato il 10 marzo al torneo di Indian Wells e di “76 miliardesimi di grammo/millilitro" per il test svolto il 18 marzo, fuori torneo.

 

Sinner e il caso Clostebol

In sostanza l'Itia ha accolto la spiegazione del campione azzurro di una contaminazione con il Trofodermin, spray usato dal fisioterapista Giacomo Naldi che si era procurato un taglio a un dito della mano e gli ha praticato massaggi e altri trattamenti. Una versione che la Wada non ha mai contestato, ritenendo tuttavia non corretta la constatazione di “assenza di colpa o negligenza” ai sensi delle norme vigenti, in base alle quali "è dovere personale di ogni giocatore assicurarsi che nessuna sostanza proibita entri nel suo organismo". Per questo, l'agenzia antidoping ha richiesto che Sinner (ha dovuto rinunciare ai 400 punti Atp del 1000 californiano e pagare una multa di 300mila euro) venga squalificato per un periodo da uno a due anni.

 

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Sinner, quando potrebbe arrivare l'esito del Tas

Come annunciato subito prima degli Australian Open, il Tas discuterà il caso il 16 e 17 aprile a Losanna, spiegando che nessuna delle parti coinvolte ha richiesto l'udienza pubblica e pertanto il processo si terrà a porte chiuse. Terminata l'udienza, il collegio emanerà la sentenza ma, si legge in un documento dello stesso tribunale, al momento non è possibile indicare entro quanto tempo. Secondo qualche esperto della materia per il verdetto si potrebbe attendere tra i 30 e i 45 giorni, tempistica che ha una certa rilevanza perché dal 4 al 18 maggio sono in calendario gli Internazionali d'Italia a Roma, dove i tifosi del Belpaese attendono un successo tricolore dal 1976 (Adriano Panatta). E da lì a poco si disputerà il Roland Garros (25 maggio-8 giugno), seguito a un mese di distanza da Wimbledon (30 giugno-13 luglio).

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Sinner, la partita più importante si gioca in tribunale 

Insomma sulle rive del Lago Lemano si giocherà la partita più importante non solo della stagione, ma dell'intera carriera del n.1 del mondo, atteso da un'autentica Pasqua di passione. Il suo destino è nelle mani di Jacques Radoux, ex tennista lussemburghese presidente del panel che lo giudicherà, di fatto l'ago della bilancia perché gli altri due componenti sono nominati dalle parti: Ken Lalo, 66enne avvocato israeliano noto per la sua inflessibilità nei casi di doping, designato dalla Wada, e Lord John Dyson, 81 anni, già membro della Corte Suprema britannica nonché membro di Sport Resolutions, scelto dal team che difende l'altoatesino. "Ho grande fiducia nel Tas, la situazione non è in discussione perché è già stata chiarita nei minimi particolari e accettata dalla Wada - le parole del presidente Fitp, Angelo Binaghi, ai microfoni di ‘La Politica nel pallone’, trasmissione di Radio Rai condotta da Emilio Mancuso -. Credo che la giustizia trionferà. Ci vuole un giudizio sensato, ragionevole, che non solo ribadisca quel che è successo ma lo inquadri in un contesto complessivo che deve tracciare una linea per il futuro". E gli amanti del tennis sperano proprio abbia ragione.

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Appassionati e addetti ai lavori (e probabilmente persino gli avversari) sono d'accordo: c'è un solo avversario che può fermare uno Jannik Sinner sul campo così dominante ed è il Tribunale Arbitrale dello Sport, chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dalla Wada. L'agenzia mondiale antidoping si è opposta infatti all'assoluzione decisa l'agosto scorso dall’Itia (International Tennis Integrity Agency), tribunale indipendente che ha giudicato in primo grado il caso della positività del 23enne di Sesto Pusteria al clostebol, in una concentrazione di “86 miliardesimi di grammo/millilitro” per il controllo effettuato il 10 marzo al torneo di Indian Wells e di “76 miliardesimi di grammo/millilitro" per il test svolto il 18 marzo, fuori torneo.

 

Sinner e il caso Clostebol

In sostanza l'Itia ha accolto la spiegazione del campione azzurro di una contaminazione con il Trofodermin, spray usato dal fisioterapista Giacomo Naldi che si era procurato un taglio a un dito della mano e gli ha praticato massaggi e altri trattamenti. Una versione che la Wada non ha mai contestato, ritenendo tuttavia non corretta la constatazione di “assenza di colpa o negligenza” ai sensi delle norme vigenti, in base alle quali "è dovere personale di ogni giocatore assicurarsi che nessuna sostanza proibita entri nel suo organismo". Per questo, l'agenzia antidoping ha richiesto che Sinner (ha dovuto rinunciare ai 400 punti Atp del 1000 californiano e pagare una multa di 300mila euro) venga squalificato per un periodo da uno a due anni.

 

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