Squalificato nel 2018 per quattro anni per uso o tentato uso di doping per poi vedersi annullata la squalifica nel 2020, Filippo Magnini ha paragonato il suo caso a quello di Jannik Sinner, risultato positivo al Clostebol. L'ex nuotatore, bronzo nella 4x200 metri stile libero ad Atene 2004 e oro nei 100 metri stile libero ai Mondiali di Montreal 2005 e Melbourne 2007, ha sottolineato una diversità di trattamento rispetto al campione altoatesino, squalificato per tre mesi dopo aver trovato un accordo con la Wada.

Filippo Magnini sulla squalifica di Sinner
"È veramente un fenomeno, un campione e ha fatto appassionare tanti, tante generazioni, ma i titoli di giornale sono stati tutti a suo favore, cioè la stampa l’ha protetto molto ma è giusto perché è un campione... Io sono stato massacrato - sottolinea Magnini all'MVP Most Valuable Podcast di Flavio Dotto e Luca Bizzarri-. Sinner ha probabilmente avuto un trattamento particolare: il martedì la positività, il mercoledì la sentenza mentre io ho dovuto aspettare ben sette anni. Ho pianto un mese... Sono invidioso del trattamento particolare che ha ricevuto lui, ma sono anche contento di come lo stanno trattando e questo potrebbe essere uno dei primi casi che fa vedere le cose più a favore degli atleti soprattutto quando ci sono casi veramente ridicoli che non stanno né in cielo né in terra. Bisogna evitare la gogna mediatica fin dal momento zero, quando non si sa ancora nulla".
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