A nche se resta lontano dai campi, anche se non lo si vede colpire una palla da tennis in una competizione ufficiale da quasi un mese e mezzo (l’ultima volta il 26 gennaio, quando bissava con superiorità schiacciante il titolo dell’Australian Open), Jannik Sinner fa sempre parlare di sé. Basta uno scatto postato su Instagram da Stefan Herzog, membro della Thiem Energy - società fondata dal campione dello US Open 2020, da sempre molto attento alle questioni ambientali - per scatenare ipotesi e supposizioni. Mercoledì sera Sinner ha cenato a Montecarlo insieme con Herzog e con i fratelli Moritz e Dominic Thiem. Se sia l’austriaco il prescelto dal n. 1 del mondo per tenersi in forma in vista del rientro in campo, però, non è dato saperlo. L’unica certezza è che Sinner non può allenarsi al Montecarlo Country Club, visto che gli atleti sospesi per doping non possono allenarsi in circoli affiliati a federazioni e quello del Principato è affiliato sia alla Federtennis francese sia a quella monegasca. Senza la sua stella, e in attesa dell’esordio delle due teste di serie, esentate dal primo turno (Musetti e Berrettini), l’Italia maschile si presentava con sette giocatori nel round iniziale del Masters 1000 di Indian Wells.
Indian Wells: male gli azzurri
Il primo bilancio è piuttosto negativo: soltanto due dei tre Matteo in tabellone - Gigante e Arnaldi, il terzo è Berrettini - sono usciti indenni dal primo turno, contro due avversari non banali come Baez e Kovacevic. Per gli altri invece - Zeppieri, Sonego, Darderi e prima ancora Cobolli e Nardi - cinque sconfitte e un solo set vinto, da Cobolli (in striscia negativa da sette partite) contro il qualificato statunitense Smith, che prima di questo torneo non aveva mai vinto un match ATP. La seconda giornata del BNP Paribas Open, caratterizzata dal forte vento, era in realtà iniziata alla grande, con i Matteo sugli scudi e bravi a esaltarsi nella lotta. Gigante è riuscito a rimontare Sebastian Baez, reduce da un ottimo swing sulla terra Sudamericana (titolo a Rio de Janeiro, finale a Santiago del Cile), sconfitto 3-6 6-1 6-4."Mi viene da ridere a pensare che le uniche partite Atp che ho vinto sono arrivate nei Masters 1000 – ha detto il romano ai microfoni di Ubitennis, lui che aveva colto il primo successo nel tour maggiore proprio nel torneo di casa - Nel primo set c’era molto vento, nel secondo si è un po’ abbassato e sono riuscito a fargli più male. Il terzo invece è stato una montagna russa di emozioni, ma sono stato bravo a gestirle: sono felicissimo".
Gigante all'esame Fritz
Per Gigante ora l’ostacolo Fritz, n. 4 del mondo, "sicuramente il giocatore con la classifica più alta che mi sia capitato. Sono queste le partite che da piccolo sogni di giocare". Bene anche Arnaldi, atteso dal padrone di casa Kovacevic e chiamato a dare seguito al suo febbraio più che discreto dopo il duro colpo subito all'Australian Open, dove "non ho giocato come volevo", ammette. Dopo Acapulco il sanremese ha raccontato di non essere stato bene e di essersi presentato a Indian Wells con tante incognite, motivo per cui il 6-3 5-7 6-4 gli dà molta soddisfazione."Sono contento di essere riuscito a stare in campo a un buon livello per due ore abbondanti. Adesso c’è Rublev: l’ho già affrontato, ci ho vinto e ci ho perso, lo conosco molto bene". Si fermano invece Luciano Darderi (6-3 6-3 dall’estroso Gaston, autore di uno dei punti del torneo con un contro smash spettacolare), Giulio Zeppieri (7-5 6-1 da Walton) e Lorenzo Sonego, eliminato da Goffin (6-4 7-5)."Non mi sono mai piaciute le condizioni di Indian Wells - ha detto a Sky il torinese dopo la partita –. Resterò qui ad allenarmi e per giocare in doppio con Berrettini, poi andrò a Miami".
Fuori Zverev!
Subito una grande sorpresa: Zverev conferma le difficoltàmostrate in Sud America cedendo al tosto olandese Griekspoor 4-6 7-6 (5) 7-6 (4). La parte alta non ha padroni. Muchova ha cancellato Cocciaretto 6-4 6-3.